Primo appuntamento di “Arrivano… i Greci!” oggi ore 17.45 al Teatro Ivo Chiesa, con Roberto Vecchioni e Luca Ubaldeschi.
Primo appuntamento di “Arrivano… i Greci!”, tutte le info.
Dibattiti tra docenti, traduttori, artisti
È Roberto Vecchioni il protagonista del primo appuntamento di Arrivano… i Greci!, il nuovo ciclo di incontri dedicati al teatro antico che inizia lunedì 23 gennaio (ore 17.45) nel Foyer del Teatro Ivo Chiesa.
Insieme a Vecchioni, fresco traduttore del Prometeo incatenato di Eschilo per il Teatro di Siracusa, il direttore de Il Secolo XIX Luca Ubaldeschi.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti, con prenotazione a questo link.
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Dai Greci antichi, dalla loro Tragedia, dalla loro Commedia, sono giunti a noi i fondamentali della storia dello spettacolo oltre che della cultura umanistica in genere.
Dall’Edipo re di Sofocle Sigmund Freud trasse alcuni dei principali riferimenti ideali e simbolici di una nuova disciplina, la psicanalisi, disciplina che, divenuta scienza medica – come dice Woody Allen commentando l’Edipo – «diede origine a cure da trecento dollari l’ora».
L’Orestea di Eschilo, andata in scena nel 458 a.C., è una storia di sangue e di odio: un re viene ucciso, un usurpatore sale sul trono, il figlio del re uccide l’uccisore.
Lo stesso plot e gli stessi ruoli, impersonati da Spettro, Amleto e Claudio, reggono la struttura dell’Amleto (1600), una delle più belle e profonde tragedie moderne. Ma anche la commedia e il musical si sono impadroniti di questo soggetto: si pensi al Re Leone, dove il giovane Simba vendica l’uccisione del re suo padre sullo zio usurpatore.
Alcune lezioni saranno dedicate alla commedia di Aristofane, scanzonata e spassosa, ma anche graffiante e inesorabile nelle sue critiche alla corruzione della società, alle ingiustizie, alla guerra.
Attraverso il linguaggio della farsa, del riso, della fantasia straniante, dell’utopismo egualitario e femminista, Aristofane propone al pubblico del suo tempo (e del nostro) questioni e dilemmi di natura anch’essa tragica.
Uno dei dibattiti avrà per oggetto l’Elena di Euripide, caleidoscopica tragedia in cui tutti i possibili generi teatrali si incrociano, e dai cui meccanismi scenici e narrativi nascerà in sostanza un nuovo modo di fare spettacolo: è infatti dall’Elena – come ha peraltro dimostrato sul campo l’allestimento di Davide Livermore del 2019 – che deriva la commedia di Menandro-Plauto e di tutta la moderna commedia occidentale.
Ingresso libero con prenotazione fino ad esaurimento posti.
info 010 5342 300 – 010 5342 400
TRADURRE PROMETEO INCATENATO
Lunedì 23 gennaio, ore 17.45 • Foyer Teatro Ivo Chiesa
Tradurre Prometeo incatenato
Intervengono Roberto Vecchioni e Luca Ubaldeschi
Introduce Alessandro Giglio, Presidente Teatro Nazionale di Genova
Prenotazioni QUI