La giudice del Tribunale di Genova, Silvia Carpanini, oggi ha assolto gli ex vertici del Centro fiduciario, ramo della Banca Carige che si occupava di investimenti finanziari per i clienti vip.
Assolta dall’accusa di riciclaggio perché il fatto non sussiste anche Umberta Rotondo, moglie dell’ex presidente di Banca Carige Giovanni Berneschi, per i 12 milioni di euro fatti rientrare in Italia dalla Svizzera. La giudice ha anche ordinato il dissequestro dei beni.
Il pm Marcello Maresca aveva invece chiesto l’assoluzione per Umberta Rotondo e il procuratore finanziario Marcello Senarega e la condanna a due anni ciascuno per gli altri due imputati, Antonio Cipollina e Gian Marco Grosso, all’epoca al vertice del Centro fiduciario di Genova finiti ai domiciliari quando deflagrò l’inchiesta delle Fiamme Gialle.
Secondo la giudice, Umberta Rotondo “agì senza dolo, su disposizione di altri, senza un ruolo operativo” e il denaro tornato in Italia era scudato, anche se “fu uno scudo fiscale irrituale”.
Per gli inquirenti, invece, i 12 milioni di euro erano rientrati in Italia nella disponibilità di Giovanni Berneschi con uno scudo irregolare: in sostanza, anziché dichiarare l’operazione a proprio nome l’avrebbe camuffata attraverso la moglie. Tuttavia, l’ex presidente di Carige era uscito dal processo per intervenuta prescrizione del reato contestato dalla procura. La nuora di Berneschi, Francesca Amisano, aveva patteggiato la condanna a 2 mesi.