I magistrati della Procura della Repubblica di Savona, nonostante le indicazioni espresse dal Governo, non impugneranno l’atto di nascita di un bimbo con due madri registrato lo scorso 28 marzo dal sindaco di Savona Marco Russo (centrosinistra).
La decisione, presa in seguito a una consultazione con esperti interni alla Procura stessa, fa sì che la dichiarazione di nascita sia automaticamente valida a decorrere dalla data in cui è stata resa.
Il documento di iscrizione all’anagrafe del neonato registrato come figlio di due lesbiche, che avevano condiviso il percorso della procreazione medicalmente assistita, era stato firmato dal sindaco savonese che in sostanza aveva evidenziato “la presenza di un vuoto legislativo, già indicato anche dalla Corte Costituzionale che, in presenza del riconoscimento delle unioni di fatto, aveva invitato il Parlamento a colmare il vulnus nelle norme che regolano la formazione degli atti di stato civile”.
Tuttavia, pure in questo caso, le due lesbiche non hanno voluto svolgere il procedimento per l’adozione, una via legale espressamente già prevista dalla legge come ricordato e sottolineato anche dalla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Eugenia Maria Roccella (FdI).