Il 20% dei nuovi casi di coronavirus registrati in Liguria dal 13 al 16 agosto deriva dai rientri di viaggi in Italia o all’estero.
Lo ha riferito oggi il responsabile prevenzione di Alisa prof. Filippo Ansaldi.
Il 15% da residenti in Italia di ritorno da viaggi all’estero o collegati, il 2% da residenti in Italia di ritorno da viaggio in Italia o collegati, il 2% da tamponi al rientro delle ferie, l’uno per cento da stranieri in viaggio.
“L’età mediana dei contagi in Liguria nelle ultime settimane – ha aggiunto Ansaldi – è passata da sopra i 60 a sotto i 40 anni.
Oggi il 25% dei nuovi casi ha meno di 25 anni e il 75% meno di 60 anni.
E’ per questo che non si manifestano complicanze che obbligano al ricovero ospedaliero.
Il quadro epidemiologico italiano e ligure negli ultimi mesi è stato caratterizzato da una fase di diminuzione dell’incidenza che è perdurata fino al 24 giugno, un periodo di incidenza costante dal 25-26 giugno a metà luglio con valori medi intorno a 200 casi/die in Italia e fino al 10 agosto con 5-10 casi/die in Liguria.
Una ripresa della circolazione con incremento dell’incidenza per le ragioni di mobilità e viaggi, il rilassamento dei comportamenti e il mancato rispetto delle norme/disposizioni per favorire il tracciamento.
L’impatto sulle strutture ospedaliere appare contenuto in considerazione di una circolazione prevalente nella classe d’età giovane e adulta (under 60).
La persistenza della circolazione in queste classi d’età con quadri clinici spesso pauci-/a-sintomatici può costituire un serbatoio comunitario.
È indispensabile garantire il rispetto rigoroso delle misure di contenimento attualmente in atto con particolare riferimento all’impiego obbligatorio della mascherina negli spazi confinati o all’aperto in cui non è possibile o non è garantita la possibilità di mantenere il distanziamento fisico e delle disposizioni atte a favorire l’attività di tracciamento come ad esempio la registrazione dei clienti dei ristoranti”.