Imbroglioni e propaganda pro terroristi islamici di Hamas. Il quotidiano Il Giornale oggi ha pubblicato una foto diffusa sui social network da “alcuni account pro Hamas”.
L’immagine ritrae un bambino con le mani insanguinate che guarda verso l’alto e alza un braccio. Il volto stravolto e insanguinato. Intorno a lui ci sono macerie e il volto coperto di sangue di una donna con il velo, che sarebbe sua madre, morta dopo un bombardamento israeliano su Gaza.
Però nella foto qualcosa non torna: il bambino ha infatti sei dita sulla mano sinistra.
L’immagine si può trovare su Twitter, pubblicata da molti account. E in molti hanno già segnalato che è un’immagine falsa. Anche gli occhi e le ciglia sembrano avere qualcosa che non va: sono più grandi del resto della faccia.
La foto fake è un un errore fatto dai software gratuiti di generazione di immagini con l’intelligenza artificiale.
Un portavoce di un software di questo tipo, ha riferito che il problema delle dita e delle mani deriva dal processo di creazione delle immagini.
Anche altre foto di questo tipo sono state realizzate con l’intelligenza artificiale. Per esempio quella dell’enorme bandiera palestinese in uno stadio. Mentre quelle di un bambino israeliano pubblicate dall’account del primo ministro di Israele erano state definite false. Invece erano vere e la foto falsa era stata creata da un utente di Twitter.
Il direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti ha commentato: “È evidente che siamo di fronte a un tentativo mal riuscito dei palestinesi di utilizzare il dolore dei bambini per scopi di propaganda ricostruendo quel dolore dentro un computer grafico di ultima generazione.
Secondo gli esperti infatti quella foto è stata prodotta da un’intelligenza artificiale, che tanto intelligente non deve essere se ancora non ha imparato che i bambini di dita ne hanno al massimo cinque.
Questa fotografia resta comunque un documento importante perché dimostra il rischio potenziale dell’incontro tra un imbroglione umano e una intelligenza artificiale, che quando non è stupida, come in questo caso, può indurci a credere vero ciò che vero non è.
Un dito, sarebbe bastato un dito in meno e l’immagine di cui stiamo parlando, c’è da scommettere, avrebbe fatto il giro del mondo”.