Martedì prossimo, in occasione della seduta consiliare, gli artisti di strada hanno indetto una manifestazione davanti a Palazzo Tursi per protestare contro il nuovo regolamento del Comune di Genova che mette alcuni “paletti” sulla loro attività
Lo dico subito: difendo gli artisti di strada. Chi non li conosce? Sono quelli che vivacizzano le nostre città. Cosa sarebbe Genova senza questi artisti? Una città certo più povera.
Chi non si ferma di fronte al suono di una chitarra che magari riprende una melodia che ti ritorna in mente , o chi non si ferma ad ascoltare un poeta di strada che conosce a memoria centinaia di poesie? E tu magari mentre cammini riconosci Montale.
A volte ti fermi e scambi due parole con loro e quasi ti vergogni di tirare fuori due “palanche” perché ti pare quasi offensivo nei loro confronti.
A volte sono anche giovani stranieri, soprattutto d’estate, che magari colgono l’occasione di farsi una vacanza da poveri con i pochi soldi raccolti.
Mai una violenza, li trovi nel Centro storico, nelle piazze, vicino alle Chiese e davanti ai monumenti.
Non fanno danno a nessuno. Se vuoi lasci qualcosa, se no passi oltre. Sono artisti, non ti chiedono l’elemosina, dai qualcosa così per il servizio che offrono.
Certo, ci potrà anche essere qualche gruppo di africani che con i loro tamburi sino a notte tarda disturbano chi vorrebbe dormire. Suonano e ballano bene, ti portano con i suoni in un altro mondo, ma certo va rispettata la tranquillità dei cittadini nelle ore notturne.
Per questo c’era già un regolamento e bastava applicarlo. Ma no,
il Comune di Genova ne vuole fare un altro che alla fine invece di limitarsi a bloccare gli eccessi bloccherà tutti.
Dovranno gli artisti di strada essere tracciati attraverso una “App” e altre cose, come rispettare le distanze dai luoghi in cui di solito operano.
E dove andranno ? Arte è libertà.
Alcune regole ci sono già. Si facciano rispettare quelle esistenti, invece di calarne dall’alto di nuove fortemente penalizzanti per tutti gli artisti.
Nessuno sente il bisogno di questo nuovo regolamento.
Nei “caruggi” ci sono tante cose da controllare per garantire la sicurezza a cittadini e passanti. Chi passa dall’inizio di via Prè sa cosa intendo dire. Lì non ci sono artisti di strada.
Gli artisti siano quindi liberi perché di solito non danno fastidio a nessuno. Anzi rendono più allegro e vivibile il nostro Centro storico. Prof. Paolo Becchi