“Ieri con l’assessore Sonia Viale abbiamo incontrato gli infermieri che in Piazza De Ferrari a Genova stavano manifestando per chiedere al Governo il giusto riconoscimento della professione all’interno del sistema sanitario.
“Non solo infermieri – ha spiegato Ardenti – ma anche tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, ostetriche e con loro tutte le professioni sanitarie devono trovare spazi decisionali nell’organizzazione della nostra sanità”.
Lo ha dichiarato oggi il vice capogruppo regionale Paolo Ardenti (Lega).
“In tal senso – ha aggiunto Ardenti – ricordo che la riforma sanitaria, presentata dall’assessore Sonia Viale e votata dal consiglio regionale della Liguria, ha tra gli elementi fondanti la pari dignità di ogni figura professionale.
Siamo lontani dalla visione del centrosinistra che vorrebbe utilizzare più infermieri perché costano meno di un medico. Idea insensata, che solo chi non conosce il mondo del lavoro e ragiona solo in termini economici può formulare.
Per noi un infermiere è colui che deve coordinare il funzionamento quotidiano di un reparto, colui che deve relazionarsi con i pazienti, anche confrontandosi con loro su problemi non strettamente clinici.
Spesso è il collegamento con la famiglia ed è soprattutto il primo che può verificare il malfunzionamento del sistema sanitario.
Se vogliamo cambiare davvero il sistema sanitario nazionale e regionale, l’unica via è pensare che la ricchezza delle nostre Asl non è solo nei nomi dei loro primari, ma nella forza e nella formazione delle professioni sanitarie.
L’emergenza Covid-19 lo ha messo in evidenza.
Il centrosinistra continua ad affermare, peraltro senza sapere quel che dice, che l’emergenza è stata superata grazie alla sanità pubblica. Mentre, in realtà, in ogni regione la si è superata grazie a tutto il comparto pubblico e privato”.