Anche in Liguria il percorso verso la digitalizzazione è iniziato da un po’ e prosegue in maniera spedita per rispondere alle esigenze delle aziende e dei privati.
In questo momento la regione è terza in Italia per quanto riguarda la percentuale di famiglie servite da un’offerta Internet in banda ultra larga. Secondo gli ultimi dati Agcom, la Liguria è terza con un 75,7%, dopo Puglia (82,3%) e Sicilia (77,2%). Al quarto e quinto posto si posizionano il Lazio con il 73,9% e la Campania con il 72,3%.Il dato ligure è composto da una quota del 28,8% relativa alla velocità 30-100 Mbps e da una quota del 46,9% relativa alla velocità 100-1.000 Mbps.
La media nazionale si attesta sul 66% (31,6% relativa alla velocità 30-100 Mbps e da una quota del 34,5% relativa alla velocità 100-1.000 Mbps). Copertura nettamente distante dalla media (su cui evidentemente influisce anche la morfologia del territorio) per Valle d’Aosta con il 28,7%, Molise con il 37,6% e Trentino-Alto Adige con il 39,2%.
Tra le province spicca proprio Genova, settima in Italia nella classifica provinciale con una quota dell’83,8% di famiglie servite dalla banda ultra larga. Sopra la media anche Savona (67,5%), mentre Imperia e La Spezia registrano percentuali leggermente al di sotto della media nazionale, rispettivamente 63,8% e 65,7%. Numeri che ben dimostrano gli investimenti fatti nel corso degli anni per garantire una connessione veloce alle aziende, per il lavoro, ed ai privati per le varie attività, tra cui gli online casinò.
Ad occuparsi della realizzazione di questi progetti è Liguria Digitale affinché la banda larga ed ultralarga possa essere a beneficio nella vita dei cittadini e dell’attività delle imprese. Così come l’Internet veloce è attrattivo pure per il turismo oltre che per l’efficienza delle amministrazioni pubbliche riguardo ai servizi da garantire e da erogare ai cittadini. Proprio attraverso Liguria Digitale, nella regione sono stati prima stanziati e poi investiti 25 milioni di euro che hanno permesso di portare la banda larga nelle zone più interne rispetto alla costa. Ed in particolare in oltre 140 comuni della regione Liguria includendo pure le relative frazioni che sono ben 700. L’annullamento del divario digitale in queste aree, in particolare, è stato reso possibile in parte posando la fibra ottica, ed in parte attraverso l’installazione di ponti radio. E questo, tra l’altro, garantirà a lungo termine lo sviluppo economico nelle aree rurali, nonché il presidio e la permanenza della popolazione sul territorio.
Contestualmente, per una navigazione davvero libera sul territorio ligure, con il servizio Liguria WiFi 3.0 i cittadini possono non solo navigare gratis, ma anche rimanere sempre sempre connessi tramite credenziali. In particolare, per la registrazione si può utilizzare pure lo SPID che è il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Così come per qualsiasi informazione su Liguria WiFi la regione ha attivato il numero verde gratuito di assistenza al cittadino per fornire, tra l’altro, anche supporto tecnico.
L’importanza di investire nel settore green
In Liguria, però, oltre all’attenzione prestata allo sviluppo della banda ultra larga è molto alta l’attenzione verso la green economy. Secondo un recente studio la green economy potrebbe creare nei prossimi anni oltre 4.500 nuovi posti di lavoro dalla transizione verso un’economia a basse emissioni. Uno sviluppo orientato alle energie rinnovabili richiederebbe investimenti pari a 391 milioni di euro l’anno. L’insieme delle proposte stilate dall’ENEA consentirebbe alla Liguria di tagliare 6 milioni di tonnellate di emissioni ogni anno, dimezzandole rispetto alla media nazionale pro capite (7,1 tCO2eq).
Tra rinnovabili ed efficienza energetica si potrebbero creare 4.262 posti di lavoro: 737 nel settore elettrico, 1.339 nel termico e 2.186 nella riqualificazione del parco edilizio. Sommando a questi le proposte nei comparti dell’accumulo e dei trasporti, il numero salirebbe a 4.500. Gli investimenti necessari sarebbero pari a 166 milioni l’anno nell’energia e 209 nell’efficienza.
La provincia di Genova, inoltre, dimostra di essere particolarmente sensibile all’argomento. Secondo una recente statistica il capoluogo ligure è al nono posto in Italia per l’incidenza percentuale delle imprese green sul totale di quelle in provincia. La provincia di Genova si colloca tra le prime venti italiane, al 16/0 posto, per quanto riguarda le imprese che hanno effettuato eco-investimenti negli ultimi 5 anni (2015-2019): sono esattamente 6228. Mentre la Liguria si colloca in undicesima posizione per gli investimenti in prodotti e tecnologie green sempre dal 2015 al 2019 con 11 miliardi e 836 milioni. Un settore che andrà sempre più crescendo nel corso degli anni e che potrà introdurre importanti benefici per aziende e privati.