Uno studio sperimentale, condotto dal Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Genova presso il Policlinico San Martino, ha dimostrato che i purificatori d’aria “Aeramax Pro” eliminano il 99,9999% dei virus Sars-COV2 dagli ambienti chiusi con un solo passaggio di aria, grazie a tecnologie intelligenti e brevettate, usate in esclusiva mondiale da Fellowes.
Secondo gli studiosi si tratta di un risultato che, unitamente ai progressi nella prevenzione e nella cura, può aiutare concretamente la ripresa in sicurezza delle attività scolastiche e lavorative, accelerando il ritorno alla normalità dopo il biennio pandemico.
“La quarta ondata sembra oggi in parabola discendente, nel nostro Paese entrano in vigore nuove regole per i contagi a scuola, ma occorre ancora massima attenzione negli spazi al chiuso, primi fra tutti le classi e i luoghi di lavoro”, sottolinea Alberto Izzotti, Professore di Igiene, Medicina Preventiva e Salute Pubblica presso l’Università di Genova e Direttore di Unità Operativa presso il Policlinico San Martino di Genova, presentando lo studio.
La ricerca ha misurato l’efficacia del sanificatore d’aria Aeramax Pro di Fellowes, già presente in più di 3000 aule italiane (250.000 in tutto il mondo), per l’eliminazione delle particelle del virus Sars-COV2 fluttuanti in ambienti indoor.
La metodologia utilizzata per lo studio prevede la produzione di aerosol virale e il successivo passaggio dello stesso nel sanificatore; poi la raccolta a campione e la valutazione della carica virale infettante mediante coltura cellulare e analisi molecolare PCR.
“Molte scuole oggi si trovano nei centri di città con alti tassi di smog, dove è difficile o addirittura sconsigliabile aprire le finestre per cambiare aria – spiega Izzotti – La purificazione dell’aria va vista come azione imprescindibile per eliminare i batteri ed i virus aero-diffusibili. Non solo il virus Sars-COV2 ma molti altri agenti batterici che causano patologie gravi, quali morbillo, rosolia, tubercolosi o meningite. Per ridurre al minimo questa eventualità, secondo la scienza, ogni individuo dovrebbe avere a disposizione 32 metri cubi d’aria in una stanza, un valore praticamente impossibile da rispettare senza interventi di ampliamento strutturale”.