Lo spacciatore albanese era chiamato “il gelataio” perché gestore di una nota gelateria nel Levante genovese.
Un albanese di 32 anni è stato arrestato dalla Polizia per detenzione di sostanza stupefacente al fine di farne commercio.
Lo hanno riferito stamane i responsabili della Questura genovese.
Gli investigatori del Commissariato Prè, durante lo svolgimento dei servizi finalizzati al contrasto dello spaccio di droga nel Centro storico genovese, hanno ricevuto informazioni circa un giovane straniero che riforniva alcuni pusher nella zona tra Via Prè e Via San Luca.
Lo spacciatore è stato quindi indicato come il “gelataio” per via del fatto che in alcune occasioni si è presentato agli appuntamenti a bordo di un furgone porta gelati ed è risultato effettivamente essere il gestore di una nota gelateria del Levante genovese, meta di numerosi golosi soprattutto nel periodo estivo.
Inoltre, nei giorni scorsi, gli investigatori hanno individuato a San Fruttuoso un laboratorio preso in affitto da terze persone, legate all’attività alimentare dell’albanese.
Benché all’interno del laboratorio non venisse esercitata alcuna attività commerciale, i poliziotti hanno visto che l’albanese vi entrava più volte durante la settimana. Un fatto che ha reso plausibile l’ipotesi che nel locale potesse essere occultata la sostanza stupefacente destinato poi ai pusher del Centro storico.
Lo scorso 5 maggio i poliziotti del Commissariato, appostati nei pressi del laboratorio, hanno notato il 32enne giungere a bordo di un’auto e, una volta sceso, guardarsi intorno per verificare che non fosse seguito o controllato, per poi entrare nel locale chiudendo la porta.
Dopo circa 5 minuti è uscito per risalire sull’autovettura e dirigersi in direzione Centro città.
Fermato dopo pochi istanti e interrogato se avesse con sé della droga, lo straniero ha prelevato da sotto il sedile del passeggero due confezioni di hashish. Uno costituito tra tre panetti e l’altro da due, entrambi fasciati con nastro da pacchi e cellophane trasparente.
Gli involucri, analizzati successivamente, sono risultati avere un peso lordo di 505,04 grammi.
La successiva perquisizione del laboratorio di San Fruttuoso ha quindi permesso di recuperare altri 10 chilogrammi di droga suddivisa in confezioni, fasciate con cellophane trasparente e nastro marrone da pacchi. Pronti per lo spaccio nei caruggi.