Quando D’Annunzio veniva a Varazze, confermate le visite di Dannunzio nella cittadina rivierasca negli anni ’30
Varazze, la conferma è autorevole ed arriva da Ivan Drogo Inglese presidente degli Stati Generali del Patrimonio Italiano, la consulta permanente e plenaria del patrimonio italiano, quasi ottantacinque anni dopo la morte di Gabriele D’Annunzio.
La prova tanto attesa riguarda il fatto che Gabriele D’annunzio, principe di Montenevoso, negli anni ’30, soggiornò a Varazze almeno in un paio di occasioni.
Drogo Inglese aveva nei mesi scorsi tenuto una conferenza al Vittoriale degli Italiani, ultima residenza del Vate, per ricordare lo storico incontro tra Gabriele D’Annunzio e il celebre pilota Tazio Nuvolari.
L’arrivo a Varazze
Dai vari approfondimenti archivistici e storici risulta che D’annunzio conobbe Varazze grazie all’amico Mario Morasso che lo ospitò nella sua villa.
Morasso era un editore, giornalista e scrittore genovese.
Aveva conosciuto D’annunzio a Venezia dove era andato a vivere dopo aver sposato Aida “Rina” Maestri e dove aveva iniziato a lavorare per la Gazzetta di Venezia.
Proprio su incarico del giornale veneziano aveva intervistato D’Annunzio e tra i due era nata una sincera amicizia.
A Varazze Mario Morasso era proprietario di una bella villa ancora esistente posta sulla Punta Aspera e confinante con il Castello Casati Cappelli, dalla quale si godeva di una vista aperta sulla cittadina che, nei giorni sereni, spaziava oltre il monte di Portofino.
D’Annunzio e la Liguria
D’Annunzio conosceva piuttosto bene la Liguria c’era venuto venti anni prima sistemandosi nel lussuoso Hotel Kulm di Portofino e, circa dieci anni dopo, durante la coinvolgente relazione con la marchesa Alessandra Starabba di Rudini. I due soggiornarono in una suite del Grand Hotel e Des Anglaise di Sanremo.
L’amicizia tra D’annunzio e Morasso coincise però anche l’origine di uno dei tanti scandali amorosi in cui venne coinvolto D’annunzio e che interessò anche Varazze.
Infatti Mario Morasso aveva una figlia, Evelina, che trascorse molte estati nella villa dell’Aspera.
D’Annunzio e Evelina si innamorarono vicendevolmente nonostante lui avesse quasi settantacinque anni e lei meno di trenta.
E soprattutto nonostante il fatto che Evelina (che D’annunzio chiamava amorevolmente Titti), fosse già sposata con il conte Scapinelli di Leguigno e lui con la duchessa Maria Hardouin di Gallese.
Evelina fu l’ultima di una lunga serie di amanti e muse e con questo insuperabile ruolo passò alla storia.
L’Alcyone
Ma D’Annunzio tornò una seconda volta a Varazze poiché si fece costruire un motoscafo dai cantieri Baglietto.
Il Vate era affascinato dall’attività del cantiere varazzino dove venti anni prima, durante il conflitto mondiale, erano stati costruiti alcuni dei famigerati Mas (acronimo di motoscafo armato silurante) a tal punto che decise di utilizzare la medesima sigla per il suo motto più celebre Memento Audere Semper (ricorda di osare sempre).
L’imbarcazione fu da lui chiamata Alcyone, dal nome delle liriche composte da D’Annunzio agli inizi del ‘900.
Al Vittoriale è ancora custodito un esemplare di un Mas costruito dai cantieri Orlando e utilizzato per l’impresa di Buccari.
La villa di Varazze
Il 1938 fu un anno funesto per la villa infatti a marzo di quell’anno morì D’Annunzio e dopo poco, a ottobre, Morasso, si spense proprio tra le mura della villa.
La figura di Evelina sarà destinata a rimanere leggendaria nel mondo del motorismo storico.
Fu proprio per compiacere lei che il comandante acquistò la lussuosa Isotta Fraschini 8B cabriolet che ancora oggi è custodita nella rimessa del Vittoriale.
L’auto infatti serviva per accompagnare la contessa da Milano a Gardone Riviera.
Negli anni ’40 la contessa Morasso Scapinelli prenderà il posto del padre come editore e direttrice del periodico da lui fondato “Motori, Cicli e Sports” e sarà probabilmente la prima giornalista donna ad occuparsi di motorismo.
Continuerà ad abitare a Milano in via della Spiga 24 e di tanto in tanto trascorrerà brevi periodi nella villa di Varazze.
Villa Morasso rimase inutilizzata per lungo tempo fino a quando, sul finire degli anni ’70 la vedova di Mario Morasso Aida Maestri la vendette a un industriale genovese Giovanni Moltini proprietario di una importante fonderia nella zona di Staglieno.
Omaggio al Vate
Gli Stati Generali del Patrimonio Italiano, alla luce di quanto emerso, proporranno al Comune di Varazze di intitolare a Gabriele D’Annunzio il belvedere ubicato a Punta Aspera.