Un’inchiesta di Altroconsumo spiega che nel contratto a tariffa fissa ci sono servizi nascosti, non richiesti dal consumatore, con costi reali, ma non spiegati al momento della firma del contratto. Queste persuasioni subdole svuotano il deposito nel credito personale già alle prime chiamate. Altroconsumo le ha segnalate all’Antitrust e all’Agcom.
Come si svuota il credito residuo del cliente? Si incomincia dall’ascolto della segreteria telefonica ai servizi “ti ho cercato”, si passa ai costi di attivazione raramente esplicitati al cliente a quelli per rinnovare il proprio piano tariffario, si continua con la sottoscrizione del canone mensile per l’antivirus. Tutti questi ed altri occulti costi aggiuntivi sono servizi attivati sulla scheda sim al momento della sottoscrizione del contratto.
Se non si telefona subito e si chiede di toglierli, il prezzo dell’offerta, pubblicizzato su manifesti, slogan ed in particolare in tv, può persino raddoppiare. La telefonia, con tutti i suoi costi subdoli e occulti, è caduta nell’occhio del ciclone per la fatturazione a 28 giorni, imposta a tutti gli operatori in questi ultimi due anni, recapitando un aumento medio delle tariffe dell’8,6%.
Altroconsumo offre libera assistenza e consigli ai consumatori che volessero ottenere rimborsi dalle compagnie poco trasparenti, contattando il numero verde 800 19 10 48 per tutti o su altroconsumo.it/80avvocati per i soci dell’organizzazione.
I rimborsi, dopo il provvedimento inserito nella legge di Bilancio del 2017 che ha imposto alle Telco di tornare sui loro passi ripristinando quella mensile (ma l’aggravio economico resta), sono nell’ordine di qualche centesimo. Una burla simbolica! Altroconsumo però rivela che il catalogo dei balzelli è variegato. Sono stati ispezionati, per ciascun gestore, dieci punti vendita.
«L’intento era di cambiare operatore, con un’aspettativa di domande su quale fosse il profilo di consumo o le necessità di utente — spiega il personale di Altroconsumo. — Il profilo preso in considerazione: 500 minuti di chiamate, pochissimi sms (meno di cinque al mese, per il resto Whatsapp) e un giga per navigare. Nemmeno un addetto alle vendite su due (48%) ha voluto saperlo, né ha chiesto quale fosse la tariffa in uso. Il 32% delle offerte consigliate conteneva minuti illimitati, cosa assolutamente inutile per il profilo e che avrebbe fatto lievitare il costo fisso mensile fino a 15 euro. Anche per quanto riguarda internet: il 36% ha proposto tariffe con più di 10 giga mensili».
Sono i costi extra soglia, quelli su cui gli addetti preferiscono glissare! I negozi che non li menzionano, quando si fa riferimento a possibili spese aggiuntive, sono quasi tutti: 48 su 50.
I risultati dell’indagine sono stati comunicati ad AGCOM e Antitrust, con richiesta di protestare perché le società di telefonia introducano nella comunicazione al pubblico delle offerte commerciali il cui prezzo finale pagato dal consumatore, è comprensivo di tutte le sue componenti. ABov