Quarto giorno di protesta a Genova dei lavoratori portuali, e non solo, contro le imposizioni e limitazioni del Governo Draghi che ha adottato il Green pass obbligatorio per i lavoratori.
Resta attivo il blocco al varco di Ponte Etiopia con circa duecento manifestanti, ma l’operatività portuale è garantita “sia pure con difficoltà” attraverso gli altri accessi e la viabilità interna allo scalo.
Presidi di protesta, ma al momento senza blocchi, al Terminal Psa di Pra’.
“La situazione è fluida – ha riferito il presidente dell’Authority portuale Paolo Emilio Signorini – poteva essere peggio stamattina.
Speriamo che si vada verso la direzione auspicata ieri dal governatore Giovanni Toti, con l’aiuto del prefetto di Genova, di risoluzione tra oggi e domani.
Stamane abbiamo una situazione di apertura del varco San Benigno, a ponente e il traffico è abbastanza fluido anche a Pra’.
Abbiamo, invece, un presidio di circa 200 manifestanti a Ponte Etiopia che tende a bloccare anche la rotonda interna al porto.
Infine, c’è una situazione di parziale blocco in entrata al varco Albertazzi. Lo dico perché è l’accesso per arrivare a Stazioni Marittime, dove abbiamo allestito uno dei centri tampone per i mezzi pesanti.
Oggi rischiavamo di avere un blocco più pesante. Invece abbiamo una situazione che consente al porto di lavorare, sia pure con difficoltà.
In questi negoziati, bisogna avere un po’ il buonsenso da entrambe le parti: vedremo anche come evolve il quadro a livello nazionale.
Credo che i manifestanti possano capire che il blocco di un porto fondamentale come quello di Genova non sia una situazione sostenibile, ma vediamo come evolve la giornata.”.