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Quello in foto è mio marito e non il terrorista islamico di Bruxelles

Il tunisino in piazza della Vittoria a Genova nel 2021 (immagine repertorio fb)

Un assurdo scambio di persona. Lo straniero che appare nel 2021 in piazza della Vittoria a Genova in uno “screenshot” di un video pubblicato su fb, finito oggi su tutti i media, non e’ Abdessalem Lassoued, il terrorista islamico che al grido di “Allah akbar”  ha ucciso due tifosi svedesi per strada a Bruxelles e poi e’ morto in una sparatoria con la Polizia belga, ma un tranquillo cittadino tunisino che risiede con la sua famiglia a Bologna e che sta vivendo momenti da incubo a causa dell’errore che corre incessantemente sui social, sui giornali, in tv.

A raccontare all’agenzia Agi come sia potuto accadere una cosa del genere e’ la moglie Nora Boudair.

“Mio marito – ha spiegato la donna – e’ arrivato in Italia nel 2011 dalla Tunisia. L’unica cosa che lo accomuna con Lassoued e’ la citta’ di Sfaz, dove entrambi sono nati e per questo si conoscevano.

Dal 2015 mio marito Slah Ayadi faceva parte assieme all’attentatore e ad altre persone di un gruppo Facebook formato da tunisini con problemi ad avere il passaporto che, come forma di protesta, si giravano dei video in cui raccontavano le loro difficolta’ ad avere il documento”.

“Siamo andati a Genova – ha aggiunto la moglie – dove c’e’ il Consolato tunisino di riferimento per noi di Bologna. Dopo essere stati in Consolato, ho girato un video in cui mi marito spiega la situazione in relazione al passaporto, coi nostri bimbi che gli giocano intorno.

Alcuni media hanno fatto un fermo immagine del video che hanno trovato su una pagina Facebook, poi oscurata dalle autorita’ belghe, dicendo che l’uomo nelle immagini era Lassoued”.

La scorsa notte un amico di Ayadi lo ha avvertito con un vocale che la sua immagine stava girando ovunque.

“Alle 4 del mattino abbiamo chiamato i carabinieri – ha spiegato Nora – non sapevamo cosa fare, lui tremava come una foglia. I militari si sono giustamente presentati in tre pattuglie e in assetto antiterrorismo, non sapendo chi avevano davanti.

Poi, capito l’equivoco, sono stati gentilissimi e ci hanno rassicurato. Lo hanno portato in caserma e sentito come persona informata sui fatti e gli hanno detto poi di stare tranquillo e non preoccuparsi di nulla.

Voglio fare un appello ai media: non mandate piu’ quell’immagine. Mio marito e’ un uomo che lavora come trasportatore, vede persone tutto il giorno. Una persona tranquilla, padre di quattro figli. Non c’entra nulla col terrorismo”.