Questa notte tra le due e le tre torna l’ora solare: alle ore 3.00 si dovranno spostare un’ora indietro le lancette degli orologi.
L’ora legale sarà di nuovo in vigore dal prossimo 29 marzo 2020.
Secondo le stime preliminari registrate da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, dal 25 marzo 2018, grazie proprio a quell’ora quotidiana di luce in più che ha portato a posticipare l’uso della luce artificiale, l’Italia ha risparmiato complessivamente 554 milioni di kilowattora, un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 290 mila tonnellate.
Proprio a marzo di quest’anno si è parlato di abolire il cambio tra l’ora solare e quella legale.
Il tutto era partito, nel 2018, dal presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker durante un’intervista alla tv tedesca.
Ne 2019 la commissione per i Trasporti e Turismo del Parlamento europeo aveva chiesto di porre fine al cambio stagionale dal 2021, approvando un testo che è passato con 23 voti favorevoli, 11 contrari e nessun astenuto, fatto salvo il diritto dei paesi di decidere in merito al loro orario.
In particolare è stato chiesto che l’ultimo cambio di ora per quei paesi dell’Ue che decidono di mantenere in modo permanente l’ora legale avvenga l’ultima domenica di marzo del 2021.
Diverse persone risentono del passaggio dall’ora legale a quella solare tanto da lamentare i medesimi sintomi che si hanno in caso jet-lag.
Questi piccoli disturbi passeggeri, quali alterazioni del sonno, stanchezza e difficoltà di concentrazione, stress e irritabilità, dipendono dalla reazione del nostro corpo alla differenza tra l’orologio interno, il cosiddetto ritmo circadiano, e l’orario esterno.
Secondo una ricerca svolta il 40% degli italiani, soffre questo cambio d’ora con il sonno che può essere facilitato dalla secrezione di due ormoni: la melatonina e la serotonina, sostanze che hanno un effetto ‘calmante’ sia sull’organismo sia sul riposo.
Il buon riposo viene infastidito da altri ormoni tra cui adrenalina, noradrenalina e dopamina che svolgono una azione eccitante, penalizzando il riposo sia in termini di qualità.
Ecco alcuni consigli su come affrontare al meglio il cambio d’ora:
A partire da qualche giorno prima del cambio di orario, conviene anticipare la sveglia di una ventina di minuti o andare a dormire un po’ prima la sera per abituare l’organismo: aiuterà a impostare i nuovi ritmi in modo meno traumatico.
Se non si riesce a prendere sonno, sono disponibili, in automedicazione, sedativi leggeri di origine vegetale per favorire il riposo, quali passiflora e valeriana.
Per favorire il riposo meglio alla sera consumare pasti leggeri ed evitare alcolici e un eccessivo consumo di caffeina o teina, sostanze che influiscono sul ciclo sonno-veglia.
In caso di mal di testa gli antinfiammatori non steroidei (FANS), possono notevolmente alleviare il fastidio.
Sforzarsi di fare attività fisica, tanto più se all’aria aperta meglio se al mattino, in modo da godere dei benefici per tutta la giornata e arrivare più stanchi e meno stressati alla sera.
Infatti, fare sport, soprattutto attività anaerobiche intense, troppo in prossimità dell’ora di andare a letto non favorisce il riposo, anzi aumenta la difficoltà ad addormentarsi perché l’attività fisica che richiede sforzo e resistenza all’organismo stimola il sistema nervoso e non favorisce il rilassamento.
Ora legale, da Unione Europea stop dal 2021?