Chiuso per emergenza Covid-19 il centro culturale islamico di Albenga, uno tra i più grandi della Liguria per l’alto numero di musulmani nella Piana.
Non è permesso l’assembramento di persone. Ma l’invito del responsabile è quello di vivere in famiglia il Ramadan.
«E’ in corso il mese sacro della religione musulmana. «Rendete le vostre case piccole moschee», è il suggerimento arrivato prima dell’inizio del periodo di preghiera e ribadito ancora in questi giorni di Fase 2 da Abdelazziz Sofi, presidente fondazione Musulmani di Albenga.
Tradizioni e rituali religiosi sono stati messi da parte.
«La salute e la sicurezza della comunità viene prima di tutto. In questo momento – aggiunge Abdelazziz Sofi – siamo tutti chiamati a rispettare le disposizioni ministeriali per la tutela della vita umana, principio cardine per l’Islam; questa sarà una nuova sfida per le comunità islamiche e una preziosa opportunità per ciascun credente per dedicare più tempo alla propria famiglia».
Durante il mese sacro i musulmani non bevono, non mangiano e non fumano dall’alba al tramonto. Un mese scandito da rituali ben precisi che coinvolgono l’intera comunità.
La tradizione tuttavia ha dovuto cedere il passo alla salute e alla sicurezza. La cena iftar si farà ma a distanza.