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Rapina a mano armata all’Umbertino: identificato e denunciato 67enne siciliano

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Una volante della polizia alla Spezia

È stato identificato un 67enne siciliano residente nel quartiere di Fossamastra alla Spezia, accusato di concorso in rapina a mano armata. L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica della Spezia.

La rapina

La sera del 27 aprile 2024, due uomini, uno giovane e l’altro anziano, entrambi con il volto coperto e armati di pistola, hanno interrotto l’energia elettrica staccando l’interruttore generale nell’androne del palazzo delle vittime, situato ai margini del quartiere Umbertino. I rapinatori hanno indotto le vittime ad aprire la porta di casa con il pretesto di riattivare l’interruttore, introducendosi così nell’appartamento per compiere la rapina.

I malviventi sono riusciti a sottrarre denaro contante e oggetti preziosi per un valore di circa 30.000 euro.

Le indagini

La Squadra Mobile ha avviato tempestivamente le indagini, raccogliendo prove significative contro un 22enne trovato in possesso di parte degli oggetti rubati. Il giovane rapinatore è stato arrestato il 23 maggio, in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale della Spezia, su richiesta del Sostituto Procuratore Federica Mariucci.

L’Identificazione del complice

Le indagini sono proseguite per identificare il secondo complice, descritto come un uomo anziano, robusto e calmo durante la rapina. Il 67enne siciliano è stato identificato e, durante una perquisizione domiciliare, sono stati trovati alcuni capi di abbigliamento indossati durante la rapina, ripresi da una telecamera di sicurezza.

La posizione del 67enne, già con precedenti specifici, è ora al vaglio del Procuratore della Repubblica, dott. Antonio Patrono, e del Sostituto Procuratore, dott.ssa Federica Mariucci, che hanno coordinato le indagini.

Presunzione di innocenza

È importante ricordare che, secondo gli articoli 27 della Costituzione, 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, e 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, le persone indagate sono presunte innocenti fino a prova contraria e possono sempre dimostrare la loro estraneità ai reati contestati.