Nel fine settimana appena trascorso, la squadra di Polizia Giudiziaria della Polizia Stradale di Genova e La Spezia coordinati dalla Procura di La Spezia, ha eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti soggetti residenti nel napoletano, arrestati con l’accusa di concorso in rapina aggravata ai danni di rappresentati di gioielli.
L’indagine ha avuto inizio a seguito di una rapina effettuata a marzo, presso l’Area di Servizio Magra sull’A12 nel Comune di Vezzano Ligure, ai danni di un rappresentante di gioielli della provincia di Genova.
Quel giorno, due soggetti a bordo di una moto, con casco nero integrale, si erano avvicinati all’auto dei malcapitati e dopo aver infranto il vetro hanno sottratto una borsa contenenti gioielli per un valore di 130.000 euro.
La complessa attività di indagine ha consentito di individuare i transiti in ambito autostradale dei veicoli utilizzati nelle diverse rapine che li hanno visti protagonisti e la “base” dei malviventi: una struttura ricettiva in toscana da dove la banda partiva per porre a segno diverse rapine, con lo stesso modus operandi, in diverse città del nord Italia.
I soggetti tutti pluripregiudicati, che pensavano anche questa volta di averla fatta franca, sono stati arrestati sabato 18 settembre mentre si trovavano nelle loro abitazioni.
Due di loro non opponevano resistenza, mentre il terzo tentava la fuga andandosi a nascondere nell’appartamento attiguo, al momento disabitato, passando dal cornicione.
Le tre persone arrestate sono state condotte presso la casa circondariale di Napoli “Poggio Reale” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, mentre un quarto componente della banda, residente nel salernitano è stato denunciato a piede libero.
La capillare presenza sul territorio della polizia stradale, che ogni giorno vede impegnate 40 pattuglie sulle principali arterie liguri, unita all’acume investigativo degli operatori delle squadre di polizia giudiziaria, impegnati quotidianamente nell’attività di prevenzione e repressione dei reati predatori perpetrati presso le aree di servizio, e nell’attività investigativa per le fattispecie criminose di specifica competenza, ha consentito agli operatori, coordinati dalla Procura spezzina di assicurare alla giustizia gli autori di condotte criminose a danno degli utenti della strada.