Recco celebra l’80° anniversario dei 27 bombardamenti del 10 novembre 1943.
La città di Recco ricorda il 10 novembre, l’ottantesimo anniversario del primo dei ventisette bombardamenti aerei. Nel corso del secondo conflitto mondiale 27 incursioni aeree rasero al suolo la città causando la morte di 127 vittime innocenti e centinaia di feriti.
Ogni anno il 4 novembre si festeggia la Festa delle Forze Armate allo scopo di ricordare il sacrificio dei quasi settecentomila giovani soldati morti per difendere la nostra Patria nel primo conflitto mondiale e festeggiato il giorno dell’Unità nazionale.
Storia dei 27 bombardamenti della Royal Air Force britannica che distrussero la cittadina di Recco.
La storia di Recco, fu cancellata per sempre la sera del 10 novembre del 1943. In un solo colpo 22 bombardieri della Royal Air Force britannica sganciarono sul centro abitato 33 tonnellate di bombe. Volevano colpire il ponte ferroviario che passava proprio sopra i tetti delle case. Il 90% del piccolo nucleo urbano fu raso al suolo.
La difficoltà di colpire il bersaglio militare portò gli aerei della Raf ad accanirsi su Recco altre 27 volte nei successivi 7 mesi, fino al 28 giugno del ’44.
Una squadriglia di 24 bombardieri “Wellington” della North West African Air Force provenienti da est ad una quota di circa 2000 metri, alle 13,40 del 27 dicembre 1943 si abbassò su Recco scaricando a tappeto 42 tonnellate di bombe.
In occasione di queste importanti ricorrenze, il Comune ha organizzato una settimana di eventi da sabato 4 a sabato 11 novembre, coinvolgendo la cittadinanza e le istituzioni.
«L’Amministrazione – afferma il sindaco Carlo Gandolfo – vuole ricordare, come fa ogni anno, il primo terribile bombardamento del 10 novembre del 1943, quando la nostra città fu ridotta in macerie da 33 tonnellate di bombe e si contarono oltre cento vittime civili.
Un momento importante per la nostra comunità, che vuole ricordare le sofferenze e le speranze di chi ha vissuto quegli anni difficili. Vogliamo anche trasmettere ai giovani i valori della pace, della libertà e della solidarietà, che sono il fondamento della nostra convivenza.
Allo stesso tempo vogliamo tenere vivi nella memoria dei cittadini. I valori legati alla Patria mentre il pensiero va a coloro che, in armi, hanno contribuito a renderla unita e continuano a garantirne la sicurezza». ABov