Il belvedere del barcasilo sulla passeggiata a mare, lato Levante di Recco sarà intitolato formalmente al cantautore Luigi Tenco. La Prefettura di Genova ha accolto la richiesta della giunta comunale della città. Lo comunicano gli enti comunali, spiegando che sono in via di ultimazione i lavori di pavimentazione dello spazio panoramico. A lavori ultimati l’amministrazione comunale procederà alla cerimonia di intitolazione del belvedere al cantautore.
Luigi Tenco è nato a Cassine, 21 marzo 1938. E’ stato cantautore, attore, poeta, compositore e polistrumentista italiano. Tenco ha abitato a Recco, sul poggio della Bastia, nella casa di famiglia “La Torre”, insieme alla mamma Teresa, al fratello Valentino e alla famiglia di lui. Con Fabrizio De André, Bruno Lauzi, Gino Paoli e Umberto Bindi è uno degli esponenti della cosiddetta scuola genovese, un nucleo di artisti che rinnovò la musica leggera italiana.
Tenco è considerato da gran parte della critica fra i grandi cantautori italiani di tutti i tempi. La sua morte, è avvenuta in un albergo di Sanremo durante l’edizione del 1967 del Festival della canzone italiana.
La rivoluzione artistica dell’artista ligure è riscontrabile nella volontà di rompere con la musica tradizionale italiana e la necessità di trattare tematiche all’epoca all’avanguardia come il sentimento umano nella sua crudezza, l’amore sotto le sue molteplici prospettive, le esperienze esistenziali, fino alla critica sociale come la politica, l’ideologia, i diritti della donna, la guerra e ai temi dell’emarginazione, con forti accenni individualisti e spesso ricollegandosi ai toni dell’esistenzialismo francese, spesso anticipando i temi del sessantotto.
Salvatore Quasimodo diceva che la musica di Tenco ha voluto colpire a sangue il sonno mentale dell’italiano medio, oramai dormiente rispetto al cambiamento dell’emergente protesta della critica sociale ai dogmi e alle vecchie tradizioni della società. «La mia più grande ambizione è quella di fare in modo che la gente possa capire chi sono io attraverso le mie canzoni, cosa che non è ancora successa. » Disse Tenco in un’intervista con Sandro Ciotti nel 1962. ABov