Recco, la tradizionale cerimonia del Confèugo e accensione dell’albero di Natale.
La Città di Recco è tornata a festeggiare il Confèugo in piazza del Comune. Il fascio d’alloro acceso in segno di buon augurio ha rivelato la fiamma dritta. Quindi buoni gli auspici, nonostante il maltempo.
Dopo aver ascoltato i mugugni dei cittadini il sindaco Carlo Gandolfo ha quindi acceso l’albero di Natale, dono del Comune di Ponte di Legno.
La storia e la tradizione secolare del Confèugo.
“O Confèugo” è forse una delle più antiche manifestazioni liguri, la cerimonia è l’omaggio del popolo alle più alte cariche della Repubblica e lo scambio di voti augurali per il nuovo anno, che nel medio evo, inizia col 25 dicembre, natività di Gesù Cristo.
Il dono del “O Confèugo” consiste in un grosso tronco d’alloro, coperto di rami e adorno di nastri bianchi e rossi, che sono i colori di Genova. Il privilegio della consegna è riservato, forse fin dal 1307, agli Abati rappresentanti delle Podesterie del Bisagno, del Polcevera e di Voltri, ma ben presto limitato al solo Abate del Bisagno.
Gli Abati del Popolo hanno origine nel 1270 quando il potere è dato ai due Capitani del Popolo Oberto Doria e Oberto Spinola ed è loro concesso, di sedere in mezzo ai Capitani.
Gli Abati, sostengono i diritti del popolo insidiati dai nobili, mediano tra il potere signorile e quello cittadino, frenano il popolo quando, furente, tende al tumulto e lo difendono quando viene ingiustamente oppresso o assalito a tradimento.
Il loro compito è anche quello di approvare i trattati, spartire con i nobili il potere territoriale e, alla testa di nobili e popolani, accolgono e onorano i sovrani che giungono a Genova.
Con l’arrivo della dominazione del re Luigi XII di Francia, nel 1499 la cerimonia è abolita.
Poi la cerimonia è stata ripristinata nel 1530 e quindi nuovamente soppressa dal Senato della Repubblica di Genova con decreto in data 30 dicembre 1637 “perché arreca una grave spesa agli uomini di questa valle, né si esegue senza confusione”. L’Abate però continua ad andare a Palazzo fino all’anno 1796.
L’ultimo “confèugo” è fatto da Antonio Bazzorao, Abate della Parrocchia di San Martino di Struppa il 24 dicembre 1796. Purtroppo con la rivolta giacobina la cerimonia è nuovamente soppressa il 22 maggio 1797. Dopo una sospensione durata 127 anni, A Compagna, associazione di genovesi amanti di Genova e della sua storia, fondata il 21 gennaio 1923, ripristina la celebrazione più importante dell’antica Repubblica: la consegna del “Confèugo” al primo cittadino di Genova.
Il 24 dicembre 1923, il sindaco senatore Federico Ricci riceve la pianta d’alloro, adorna dei colori rosso e bianco da parte degli associati. A partire dal 1938, la cerimonia è sospesa per gli eventi bellici, riprende nel 1951 e dura a tutt’oggi. Antonio Bovetti.