I militari della Stazione “Parco” Cinque Terre recuperano e consegnano al Museo di Storia Naturale di Genova un esemplare di Gufo reale, morto per folgorazione
Presenza di fauna selvatica particolarmente protetta
La presidente Bianchi ha subito attivato gli uffici del Parco per l’istruttoria sull’accaduto.
Allertati da un cittadino, il 9 ottobre 2019 i militari della Stazione Carabinieri “Parco” Cinque Terre sono intervenuti per recuperare, su un traliccio della linea elettrica di media tensione, un esemplare di Gufo reale (Bubo bubo L.), morto folgorato.
Considerata l’importanza naturalistica della specie, i militari, oltre a consegnare tempestivamente l’esemplare al Museo Civico di Storia Naturale di Genova per la conservazione, hanno verificato l’eventuale provenienza da allevamento ed accertato l’appartenenza alla specie selvatica presente nel territorio nazionale e non a quella simile esotica, soggette a diversi regimi di protezione, anche internazionali (CITES).
L’animale, privo di anello identificativo e di microchip, risultava in ottima forma fisica ed aveva utilizzato come posatoio il traliccio della linea elettrica di media tensione, restandone folgorato e appeso tramite gli artigli alla struttura, da dove i militari lo hanno rimosso, non senza difficoltà, poco dopo il decesso.
Gli uccelli subiscono due fattori di minaccia legati alla presenza delle linee elettriche: il rischio di elettrocuzione ed il rischio di collisione contro i cavi aerei. L’elettrocuzione risulta una delle cause antropiche di mortalità per numerose specie di uccelli, in particolare per quelle caratterizzate sa un’apertura alare medio-grande.
Le linee elettriche a media tensione sono responsabili della stragrande maggioranza degli episodi di elettrocuzione dell’avifauna, che può verificarsi quando due parti del corpo di un uccello si trovano a toccare due elementi conduttori oppure un conduttore ed una struttura messa a terra (es. la mensola di un sostegno). Quest’ultimo caso, come è accaduto, è il più frequente.
Il Gufo reale è il più grosso predatore notturno europeo, così come l’Aquila reale lo è tra i rapaci diurni. Solitario e decisamente poco comune, necessita di ampi ambienti naturali, dotati di idonei rifugi e di sufficienti risorse alimentari, per cui la sua presenza accresce la rilevanza patrimonio naturalistico del territorio protetto e impone idonee misure di conservazione.
In seguito alla comunicazione del ritrovamento del rapace da parte dei Carabinieri Forestali, la presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, Donatella Bianchi, ha immediatamente attivato gli uffici competenti dell’ente per avviare un’istruttoria sull’accaduto e valutare le misure di intervento rispetto alle cause che hanno provocato il decesso.
«Ringrazio i militari del Reparto Carabinieri Parco Nazionale “Cinque Terre” per l’intervento tempestivo e tutto il lavoro che ogni giorno svolgono a difesa degli habitat e della ricchezza di specie animali e vegetali delle Cinque Terre. La perdita di un esemplare di Gufo reale rappresenta un enorme impoverimento del nostro capitale naturale e della biodiversità del Parco. – Ha sottolineato la Presidente Bianchi – Quanto accaduto segnala la necessità di intervenire con urgenza sulla sicurezza dei rapaci e dell’avifauna che abita il nostro territorio rendendolo ancora più straordinario.»