Recupero dell’archivio storico del Comune di Chiavari, ritornano fruibili dalla cittadinanza 6700 unità archivistiche dal 1424 al 1800
Recupero dell’archivio storico del Comune di Chiavari, tra filze, registri e faldoni dell’archivio storico comunale, che vanno dal 1424 al 1800, conservati per oltre 85 anni nella Torre Civica. Un patrimonio unico che è stato recuperato grazie al lavoro svolto dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Liguria – Ministero della Cultura in collaborazione con il Comune di Chiavari.
Con un finanziamento ottenuto dalla Direzione Generale Archivi, pari a circa 38 mila euro, nel 2020 è stato possibile avviare un intervento di messa in sicurezza, disinfestazione in anossia (in una “bolla”, isolata dall’ambiente esterno, attraverso l’immissione di azoto, si ottiene la sottrazione di ossigeno fino al raggiungimento della concentrazione minima letale per gli insetti ma non dannosa per la documentazione), spolveratura e disinfezione della documentazione storica. Individuati i locali del palazzo della Cittadella in cui eseguire il trattamento, una ditta specializzata ha censito ed etichettato tutti gli scaffali e il materiale presente per ottenere un corretto tracciamento, consentendo così un’adeguata ricollocazione.
Il materiale, inserito nella bolla, è stato mantenuto per diversi mesi in condizioni di umidità e temperatura ottimali per consentire anche una graduale asciugatura, in attesa dell’allestimento dei nuovi spazi.
Le unità archivistiche sono state, quindi, risistemate nei nuovi locali attrezzati dal Comune con idonee scaffalature, al piano terra, ammezzato e secondo.
La sezione antica dell’archivio conta 3400 unità tra il 1424 e il 1797, suddivise in registri e filze, composte da diversorum (atti diversi), criminalium (cause penali), judicialium (atti giudiziari e cause civili e penali), literarum (copie delle lettere inviate), brevium (sentenze, decreti e leggi di ambito locale), pronunciationes et ordines (circolari e ordini provenienti dal governo centrale), liber callegarum (aste pubbliche), extraordinariorum (corte d’appello in materia civile).
L’archivio prosegue con documenti delle famiglie Maschio e Torre, e altre unità che giungono al 1980, contenti documenti del Tribunale di Chiavari, dell’Opera Pia Rivarola e Luxardi, delle congregazioni di carità dell’ente comunale di assistenza e della fondazione Antonio Devoto.
È costudita anche la lettera autografa di Giuseppe Garibaldi, datata 1860, che accettava la cittadinanza di Chiavari conferita dal Consiglio Comunale il 6 aprile dello stesso anno.
I volumi, patrimonio archivistico di inestimabile valore storico, possono essere consultati gratuitamente su appuntamento, contattando l’ufficio cultura del Comune di Chiavari, scrivendo una mail a cultura@comune.chiavari.ge.it.