Quasi il 70% degli elettori ha detto “SI” al taglio del numero dei parlamentari.
I “SI” sono stati 17.168.494, pari al 69,64% dei votanti; i “NO” sono 7.484.941, il 30,36%.
I votanti, in totale, sono stati in tutta Italia 24.993.015, pari al 53,84% degli aventi diritto (46.418.642). Le chede nulle: 128.397. Schede bianche: 210.860 e le schede contestate: 32.
Plaude alla vittoria del “SI” la maggioranza di governo.
In primis il Movimento 5 Stelle che, con Luigi Di Maio rivendica il risultato ottenuto. “Il prossimo step dovrà necessariamente essere l’approvazione di una nuova legge elettorale proporzionale in grado di favorire la governabilità”, ha detto Di Maio.
Anche il Pd chiede una nuova legge elettorale. A dirlo è il segretario Nicola Zingaretti: “Ora si apre una stagione di riforme e faremo di tutto affinché questa stagione di riforme vada avanti spedita”.
Molto più critica la Lega che, pur festeggiando in parte per il Sì sostenuto con poca convinzione, chiede lo scioglimento delle Camere con il capogruppo a Montecitorio Riccardo Molinari.
Il “SI” ha ottenuto più voti al Sud, con alcune Regioni in cui ha sfiorato l’80%. In Molise ha raggiunto il 79,9%, ma anche in Sicilia, Basilicata, Calabria e Campania ha superato abbondantemente il 75%. Unica eccezione la Sardegna.
Al Centro e al Nord il distacco è minore, con una media intorno al 65% per il “SI”, con qualche picco leggermente al di sotto del 70%.
In Friuli Venezia Giulia, invece, il Sì non ha superato la soglia del 60%, fermandosi al 59,5%.