Prendono il via dalla provincia della Spezia gli incontri per la stesura del nuovo Piano faunistico venatorio regionale. Lo ha annunciato oggi l’assessore regionale alla Caccia Stefano Mai.
“Da febbraio – ha spiegato l’assessore Mai – Regione Liguria ha attivato le procedure per dotarsi del nuovo strumento di pianificazione faunistico venatoria, in cui saranno individuati gli ambiti territoriali di caccia e i comprensori alpini, le oasi di protezione della fauna, le zone di ripopolamento e cattura, i centri pubblici e privati per la riproduzione di fauna selvatica e le zone di addestramento cani.
Primo atto è la redazione del rapporto preliminare e la definizione del territorio agro-silvo-pastorale con la conseguente percentuale destinata a protezione della fauna selvatica. Durante gli incontri nell’estremo levante ligure, saranno approfonditi, con il mondo venatorio, i contenuti del Piano della provincia di Spezia, il più datato a livello regionale e quindi sarà valutato l’eventuale mantenimento di un solo Atc, sarà verificata la zonizzazione per la caccia al cinghiale in forma collettiva e dell’efficacia delle attuali zone di protezione della fauna, prevedendo un’eventuale rivisitazione.
Sempre a partire dalla provincia della Spezia, verranno convocati a breve i primi incontri pubblici con i cacciatori per raccogliere osservazioni e proposte. Con approfondimenti scientifici e il monitoraggio faunistico in collaborazione anche con istituti di ricerca, saranno programmati interventi per la gestione faunistico-venatoria. Tra gli obiettivi generali del nuovo Piano, la riduzione dei danni causati dalla fauna selvatica alle attività agricole a livelli di tollerabilità e sostenibilità economica, attraverso una corretta pianificazione territoriale e l’attenuazione dei livelli di conflitto e di ‘percezione negativa’ nei confronti dell’attività venatoria da parte del mondo agricolo e dell’opinione pubblica in generale”.
“Si tratta di un importante passo in avanti – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale e cacciatore Francesco Bruzzone – perché finalmente qualcosa si muove in provincia della Spezia per la dotazione del nuovo strumento di pianificazione faunistico venatoria e l’individuazione degli ambiti territoriali di caccia. Una buona notizia per i cacciatori, una svolta decisiva per cambiare l’assetto delle aree protette e dell’arbitro territoriale di caccia”.