“Servono azioni per l’accesso gratuito ai contraccettivi anche nella nostra regione. E’ una battaglia di civiltà che già altre regioni stanno portando avanti, dalla Lombardia alla Toscana, dall’Emilia Romagna al Piemonte. La Liguria segua questa strada, a partire da tutti i giovani sotto i 26 anni”.
Lo ha dichiarato ieri il consigliere regionale Luca Garibaldi (Pd).
Com’é noto, in Regione Lombardia lo scorso luglio è stato votato un ordine del giorno che impegna la giunta a distribuire “contraccettivi” nei consultori.
Il Pd lombardo, alla vigilia della Giornata contro l’Aids, ha tuttavia chiesto un altro specifico impegno. Ossia la distribuzione gratuita dei preservativi ai giovani fino a 24 anni di età. Mentre Emilia Romagna, Toscana, Puglia e Piemonte, si sono attrezzate con la distribuzione gratuita dei profilattici.
Inoltre, un paio di settimane fa si era registrato il dietrofront del M5S sui contraccettivi gratis per i rifugiati e richiedenti asilo, inseriti in un emendamento alla manovra non concordato con la Lega. La proposta, che prevedeva la gratuità per gli under 26, era quindi stata scartata dalle numerose richieste di modifica alla legge di Bilancio presentate in Commissione alla Camera.
“L’accesso gratuito alla contraccezione, siano essi dispositivi medici o farmaci – ha aggiunto Garibaldi – significa favorire una sessualità sana e consapevole, contrastare malattie sessualmente trasmissibili, evitare gravidanze indesiderate e ridurre il ricorso all’aborto.
Il tema delle malattie sessualmente trasmissibili è ancora centrale, soprattutto perché in questi anni si è abbassata molto la guardia.
La Liguria è fra le regioni italiane in cui si registra una delle maggiori incidenza con 100 nuove diagnosi di Hiv e tra le 15 e 20 persone affette da Aids all’anno.
Le giovani generazioni risultano essere poco informate sulla malattia, le modalità di trasmissione e soprattutto sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.
Per questo servono iniziative concrete: contraccettivi gratuiti, rafforzamento dell’attività dei consultori, campagne informative ed educazione alla salute sessuale e riproduttiva. Chiederemo con una nostra mozione che Regione Liguria segua gli esempi già adottati da altre istituzioni regionali in questa direzione”.