Regione Liguria non fa alcuna marcia indietro. A seguito della riunione odierna in Commissione, dove sono state audite le associazioni LGBT alla presenza della vicepresidente Sonia Viale e dell’assessore alle Pari Opportunità Ilaria Cavo, l’ente di piazza De Ferrari ha confermato la propria scelta, assunta con delibera di giunta, di negare il patrocinio al Liguria Pride.
Inoltre, Regione Liguria ha ribadito le seguenti considerazioni: “Non si tratta di un atto discriminatorio e tanto meno nessuno vuole negare alle associazioni il diritto di manifestare. Semplicemente, ed è stato ribadito, chiunque potrà andare in piazza ma non con il logo di Regione Liguria che viene assegnato agli eventi in linea con le politiche della Giunta.
La legge sui patrocini li assegna a manifestazioni che abbiano particolare rilevanza dal punto di vista culturale, scientifico e istituzionale. Questo evento, a cui chiunque, anche della maggioranza, potrà singolarmente partecipare, non ha il carattere della istituzionalità.
È dunque pretestuoso che le opposizioni avanzino accuse di discriminazione.
In nessun intervento odierno sono stati segnalati episodi o atti discriminatori di questa Giunta nella sua operatività e che anche la nota aggiuntiva pervenuta oggi non parla di richiesta di adeguamento o discriminazione in fatto di politiche sociali o familiari.
Semplicemente, la manifestazione nasce come giornata dell’orgoglio omosessuale, un evento appunto che non rispecchia le priorità politiche di questa Giunta ed è troppo parziale per avere un logo istituzionale”.