E’ mistero sulla pagina Facebook del premier Giuseppe Conte dove è apparso, per una ventina di minuti, alle 16, un post, nelle ‘stories’ sembra non autorizzato né dal presidente del Consiglio, né dal Responsabile editoriale web e social media del premier, nè tantomeno dal portavoce Casalino.
Una scritta con un’immagine riportava “Se vuoi mandare Renzi a Casa e supporti Conte iscriviti nel gruppo!”, su cui compariva una foto di Conte sorridente con al fianco un Renzi che faceva una smorfia.
Questa è l’immagine apparsa tra le ‘stories’ sulla pagina Facebook di Conte
“Alcuni minuti fa sulla pagina Facebook ufficiale del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte – ha spiegato il responsabile dei media Dario Adamo – è apparsa una storia che non è mai stata autorizzata né da Conte né dal sottoscritto e che pertanto é stata immediatamente rimossa. Si tratta infatti di contenuti da cui il Presidente del Consiglio ed il suo staff comunicazione si dissociano totalmente, poiché in contrasto con il modo di pensare e di intendere la politica da parte del Presidente Conte, che ha sempre avuto come punto di riferimento il “rispetto della persona”, anche di coloro che, nell’ambito del confronto politico, possono ritrovarsi su posizioni diametralmente opposte. Stiamo facendo tutte le verifiche interne per accertare come sia potuta avvenire la pubblicazione di un simile contenuto”.
Al momento non verrebbe esclusa al momento alcuna ipotesi, compresa quella di un possibile hackeraggio dell’account da parte di ignoti.
Michele Anzaldi di Italia Viva ha commentato, sempre su Facebook: “Se davvero Palazzo Chigi ritiene che l’episodio della promozione di una pagina contro Renzi attraverso l’account Facebook del presidente Conte sia stata dovuta ad un presunto hackeraggio, presenti subito denuncia alla Polizia postale, che così potrà indagare e verificare l’accaduto. Altrimenti saremmo di fronte all’ennesima manovra di depistaggio mediatico di cui la presidenza Conte è stata tante volte protagonista in questi mesi.”
“Se, infatti, la Polizia postale dovesse magari scoprire che dietro la pagina Facebook ‘Conte premier Renzi a casa!’, apparsa sull’account di Conte, ci fosse un collaboratore del gruppo Camera del Movimento 5 stelle, pagato con i fondi parlamentari per fare il moderatore dei gruppi Facebook di appoggio ai 5 stelle, Conte cosa risponderebbe?
Se Palazzo Chigi non presenterà denuncia, chiederò al nostro gruppo, in quanto parte lesa, di presentare noi un esposto alla Polizia postale e di depositare un’interrogazione parlamentare.” Conclude Anzaldi