“Serve un piano per la riapertura e serve ora. Le fabbriche devono riaprire prima di Pasqua. Poi il resto. I negozi, le scuole, le librerie, le Chiese. Serve attenzione, serve gradualità. Ma bisogna riaprire”.
Lo ha riferito ieri l’ex premier Matteo Renzi (Italia Viva) al quotidiano Avvenire, durante un’intervista pubblicata oggi.
Anche per quanto riguarda le scuole, il leader di Iv sostiene la necessità che “si torni a scuola il 4 maggio. Almeno i 700mila studenti delle “medie” e i 2,7 milioni delle “superiori”.
“Tutti di nuovo in classe dopo aver fatto un esame sierologico: una puntura sul dita e con una goccia di sangue si vede se hai avuto il virus”. Bisogna garantire gli esami.
Il sei politico fa male. I ragazzi hanno il diritto di essere valutati e il governo ha il dovere di permetterlo.
Ogni tipo di richiesta di denaro va sospesa: tasse, affitti, mutui. Chi è stato chiuso regge se gli elimini le scadenze o se gli offri una straordinaria iniezione di liquidità.
Il Governo ha bloccato le libertà di sessanta milioni di italiani, ma non è stato capace di bloccare il virus della burocrazia. Il ‘Cura-Italia’ è un incomprensibile fiume di parole.
Immaginare una strada per far emergere le sacche di ‘irregolarità’ e immaginare anche per queste precise garanzie. Penso ai lavoratori in nero a cominciare dalle badanti fuori regola e penso agli immigrati regolari che chiedono cittadinanza. Facciamo emergere la verità. E diamo cittadinanza a chi lavora”.