Savona. Il lockdown appena terminato non ha certo fermato le donne e gli uomini della Sezione Polizia Stradale di Savona che, pur assicurando quei servizi straordinari concertati dalla Prefettura di Savona e coordinati dalla Questura, hanno terminato una delicata indagine nei confronti di un Centro di Revisioni del ponente savonese.
Come già accertato in casi analoghi, alcuni veicoli (autovetture, autocarri e scooter) che installavano dispositivi difformi e risultati già a prima vista non “regolari” presso altri centri, venivano sottoposti a revisione con esito positivo e rimessi in libera circolazione con grave nocimento per la sicurezza stradale.
Gli accertamenti, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Marco Cirigliano, hanno permesso di acclarare che in alcuni casi i cosiddetti “referti” di avvenuta revisione venivano sottoscritti dal responsabile tecnico sebbene non presente al momento del controllo e da qui la contestazione del reato di falso ideologico nei confronti della titolare e di revisione irregolare.
L’indagine si è conclusa nella giornata di ieri ed è culminata con una perquisizione operata nei locali dell’attività che ha portato al sequestro di varia documentazione.
Il controllo ha fatto anche emergere che un dipendente del centro, posto in cassa integrazione/mobilità Covid-19, svolgeva da giorni regolare lavoro, percependo in modo indebito lo strumento di tutela; tale aspetto verrà posto al vaglio dell’Ispettorato del Lavoro per gli ulteriori sviluppi.
L’ultimo aspetto della vicenda ora riguarderà i proprietari dei veicoli sottoposti ad irregolare revisione, che saranno chiamati a nuova visita e prova presso la Motorizzazione di Savona che stabilirà la regolarità dei mezzi ai fini della circolazione e quindi della sicurezza stradale, obiettivo primario della Polizia Stradale.