Quello odierno potrebbe essere un giorno chiave per quanto riguarda l’eventuale revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia.
Se ne discuterà, infatti, a Roma durante il Consiglio dei ministri previsto in giornata e ci si aspetta un incontro infuocato.
Sembra, dopo che l’offerta di Aspi che è stata ritenuta inadeguata, che l’intenzione del premier Giuseppe Conte sia quello di arrivare alla revoca definitiva della concessione nei confronti della famiglia Benetton.
Oggi, però, il Consiglio dei ministri potrebbe esprimere solo un orientamento di massima con il voto che è a rischio slittamento.
Dopo due anni dal crollo del ponte Morandi che il 14 agosto 2018, causò 43 vittime, non è, però, stata ancora presa una decisione.
I Benetton, maggiori azionisti di Atlantia, la società che controlla Aspi, “hanno beneficiato – secondo quanto ha detto Conte – di condizioni irragionevolmente favorevoli per loro”. “Porterò – aggiunge Conte – la questione della revoca in Consiglio dei ministri e decideremo collegialmente, ma non siamo disponibili a concedere ulteriori benefici.”
Proprio a tale proposito si è espresso anche il vice presidente della Camera Fabio Rampelli (Fdi). “E’ arrivato – dichiara Rampelli – il momento che sulle autostrade il Governo cessi di parlare e revochi immediatamente le concessioni a chi, beneficiando di una rete costruita con i soldi dei cittadini, avrebbe dovuto solo destinare parte dei miliardari profitti annui alla manutenzione ordinaria e straordinaria. E invece si sono susseguiti negli anni crolli, come quello drammatico di Ponte Morandi, mentre gallerie e viadotti cadono a pezzi”.
Tra l’altro, il titolo Atlantia nelle ultime 24 ore ha perso 1,68 miliardi di euro di capitalizzazione con un crollo dell’11% dei titoli (in un anno -53,28%).