Venerdì 20 ottobre 2023, alle ore 21.00, si terrà l’atteso evento della riapertura del Teatro della Gioventù.
I biglietti di ingresso si possono ritirare gratuitamente, per un massimo di due biglietti a persona, presso la biglietteria del Teatro Carlo Felice e, qualora ancora disponibili, la sera stessa presso il Teatro della Gioventù.
Protagonista della serata sarà il compositore Marco Stroppa, che eseguirà i suoi brani Hidinefte, o l’altra faccia di Traiettoria, Why do you run? e With me, in prima esecuzione assoluta, e Little i, insieme al flautista Steven Haschke.
Con questo concerto si inaugura una nuova stagione per il Teatro della gioventù, chiuso nel 2020 e in seguito adibito a centro vaccinale.
Lo spazio, costituito da due sale per una capienza totale di circa 460 posti, torna in attività con una programmazione rivolta ai giovani, per permettere loro di vivere da vicino la cultura teatrale e musicale.
L’intervento di Marco Stroppa – tra i compositori più affermati del panorama contemporaneo – si pone proprio in quest’ottica, come occasione per approfondire la conoscenza della musica elettronica di oggi, con particolare riguardo per le nuove tecniche e tecnologie compositive. Il concerto si svolge in collaborazione con il Conservatorio “N. Paganini” di Genova.
Dalla nota d’autore al programma: «Un filo nascosto percorre i brani in programma: quello dell’evoluzione del mio mondo elettronico fra il 1989 ed oggi.
In Hidinefte, certe parti dell’elettronica di Traiettoria (per pianoforte ed elettronica) sono state riprese, ordinate, equalizzate e missate diversamente in modo da generare un’altra forma che riveli tutte le sfumature che, nella versione con il pianoforte, potevano essere nascoste dall’interazione con lo strumento.
I due brani successivi (Why should you run? e With me), sono tratti dalla parte elettronica di Come Play with Me (un concerto per elettronica solistica e orchestra scritto nel 2019 per il festival di Donaueschingen in Germania).
La parte elettronica consiste in suoni generati da modelli fisici (Modalys) che possono evocare qualche strumento elementare (delle ance, degli ottoni, degli strumenti percussivi, degli archi) oppure il canto.
Scritto su domanda di Cécile Daroux grazie a una commissione del festival Octobre en Normandie, il titolo little i significa, letteralmente, “piccolo io”, ma all’orecchio può anche voler dire “occhiolino”, oltre al fatto che “piccolo” in francese o inglese, indica l’ottavino.
Come tutti i brani per strumento solista ed elettronica da camera, è ispirato da una poesia del poeta statunitense E. E. Cummings (poema 52 dai “73 poemi”).
Il termine “elettronica da camera”, di mia invenzione, suggerisce una relazione da camera e più intima, fra lo strumentista e le sorgenti elettroniche invisibili che lo circondano e che costituiscono i suoi partner musicali.
Il tutto ha luogo sulla scena, e non, come nei precedenti brani elettronici, anche intorno al pubblico. La forma globale mostra una struttura ad arco (lento melodico – vivo ritmico – moderato percussivo – vivo energetico – lento armonico) con una grande varietà di combinazioni fra le sezioni per flauto o elettronica solistiche e le parti d’insieme. In questo brano, il materiale elettronico è molto semplice e consiste soprattutto in pezzetti di motivi di flauto registrati, spazializzati e trattati nel mio studio personale». ELI/P.
Per ulteriori informazioni: www.operacarlofelicegenova.it