Fase 3: riaprono le porte delle fattorie didattiche per imparare in sicurezza.
Nei centri estivi della Liguria, molto probabilmente, quest’estate si assisterà ad una riduzione significativa di posti disponibili per rispettare le norme anti Covid-19: ad integrazione dell’offerta di servizi educativi per l’infanzia, una valida alternativa sarà fornita dalle fattorie didattiche della Liguria che possono accogliere i bambini in sicurezza con attività ricreative ed educative a contatto con la natura nei grandi spazi all’aria aperta.
È quanto afferma Coldiretti Liguria per l’avvio della Fase 3 dove le oltre 120 aziende agricole, accreditate dalla Regione a svolgere una funzione di fattoria didattica, possono rappresentare un valido sostegno alle famiglie e alla società. Le fattorie didattiche, infatti, sono il luogo ideale in cui accogliere piccoli gruppi tenendo conto delle norme di sicurezza, distanza e igiene previste dal Dpcm dell’11 giugno e dalle ordinanze regionali, e permettere quindi di continuare a condurre formazione sul campo alle nuove generazioni, puntando sull’educazione ambientale, attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile.
“Le fattorie didattiche – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – possono svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere le famiglie e i genitori, offrendo servizi educativi con particolare attenzione al benessere psico-fisico dei bambini e dei ragazzi. Quella in fattoria è una pedagogia attiva dell’”imparare facendo” attraverso attività pratiche ed esperienze dirette (seminare, raccogliere, trasformare, manipolare) a contatto con la natura, oltre che tramite l’incontro con animali e la conoscenza delle coltivazioni locali. Per questo la Coldiretti mette a disposizione, delle autorità sanitarie, politiche e amministrative competenti, la sua rete di Fattorie Didattiche, in costante crescita anche nella nostra regione, la propria esperienza, le competenze in ambito educativo, gli spazi e le aule all’aperto, tornando a vivere insieme, e in sicurezza, la campagna . Non è un caso che delle 43.399 denunce di infortunio da Covid-19 al lavoro registrate dall’Inail appena lo 0,06% riguarda l’agricoltura, dove peraltro non si è mai smesso di lavorare per garantire le forniture alimentari alla popolazione. L’obiettivo è sia aiutare i genitori in questo momento particolare sia continuare a formare futuri consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti, per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce l’agricoltura con il cibo che raggiunge ogni giorno la nostra tavola.”