Ricorso della procura generale di Genova inammissibile. Maresciallo dei carabinieri, in un primo momento, addirittura arrestato, anche se era innocente. Un incubo durato sei anni.
I giudici della Corte di Cassazione hanno dato ragione a Santino Piazza, ingiustamente accusato di circonvenzione di incapace (nei confronti di una 90enne) nel 2012, quando era stato arrestato su richiesta del pm e quindi sospeso dal servizio.
Il maresciallo era stato assolto dai giudici della Corte d’Appello perché “il fatto non sussiste” ma la procura generale di Genova aveva ugualmente presentato ricorso in Cassazione.
La sentenza definitiva è stata pronunciata alcuni giorni fa dagli ermellini e ha posto la parola fine ai sospetti sul vice comandante della Stazione di Pietra Ligure, dipinto come “carabiniere infedele”.
Un’altra vita e una carriera al servizio dei cittadini rovinate da un lungo caso giudiziario, rivelatosi infondato già in secondo grado e finito in una bolla di sapone.
I legali del maresciallo hanno sostenuto che il loro assistito ha subìto gravissime ripercussioni personali da questa assurda vicenda, oltre a danni professionali, economici e di salute: “Situazione paradossale, che sin dall’inizio non doveva neppure esistere”.