“Genova si candida a ospitare un impianto che chiuda il ciclo dei rifiuti, potrebbe essere un termovalorizzatore o un gassificatore e a realizzarlo e gestirlo potrebbe essere Amiu”.
A chiarire una volta per tutte la posizione della giunta Bucci è stato ieri a Tursi l’assessore comunale all’Ambiente e Rifiuti Matteo Campora rispondendo alle domande dei consiglieri durante la commissione dedicata al bilancio di Amiu.
Così dopo che il tema era stato introdotto ieri con una mozione sulle strategie energetiche presentata dalla maggioranza, si è capito come l’amministrazione comunale stia facendo un ragionamento più che concreto sulle soluzioni tecnologiche più adeguate ad arrivare all’obiettivo.
Campora ha precisato: “Ancora non possiamo dire se sarà un termovalorizzatore, o un inceneritore, non ho paura di utilizzare questa parola, oppure un impianto che immetta energia nella rete, un waste to energy, waste to chemical o un gassificatore, ma dobbiamo ricordare che anche quando sarà pronto il Tmb resterà sempre una frazione che dovrà essere conferita in discarica, e tra 10 anni la discarica di Scarpino non sarà più disponibile”.
A chiedere informazioni sull’ipotesi di un termovalorizzatore a Genova sono stati i consiglieri di Pd, M5S e lista Rossoverde, D’Angelo, Ceraudo e Bruzzone.
L’assessore Campora ha fatto un riferimento anche all’ex sindaco di Genova Beppe Pericu: “Era di centrosinistra, ma nel 2002 era arrivato a tanto così dal realizzare un inceneritore, bene se si fosse realizzato si sarebbero evitati tanti problemi, questa non è una questione di religione, è una questione di pragmatica”.
E ancora: “La Lombardia, l’Emilia Romagna, il Veneto hanno termovalorizzatorisono tra le regioni più produttive e se hanno fatto questa scelta ci sarà un motivo, oggi sono le regioni che sul fronte del ciclo dei rifiuti hanno meno difficoltà”.