“Oggi la Commissione comunale affronterà il piano industriale di Amiu. Il tempo è finito: occorre una risposta immediata e chiara da parte delle istituzioni e della dirigenza aziendale che dimostri l’effettiva volontà di dare continuità all’azienda, se non si vuole rischiare il collasso del ciclo dei rifiuti nella nostra città. I cassonetti dei rifiuti pieni e i rifiuti ingombranti che si vedono per Genova sono il sintomo più evidente di una situazione che sta diventando drammatica e che ha origini lontane che vanno risolte al più presto”.
Lo ha dichiarato il segretario generale Cisl Genova Marco Granara.
“La tragedia del crollo del Ponte Morandi – ha aggiunto Granara – e il relativo aggravio dei costi del servizio, unita alla pregressa situazione di difficoltà dovuta alla chiusura della discarica di Scarpino del 2014 con gli extra costi che ha generato (30 milioni di euro all’anno fino alla riapertura dell’estate scorsa), possono diventare insostenibili per l’azienda, per i lavoratori e per i genovesi.
Nella situazione attuale della città non ci si possono permettere aumenti della Tari che graverebbero sulle spalle dei genovesi, già provati da un lungo periodo di grave difficoltà su tutti i fronti.
Occorre un piano industriale che indichi in modo chiaro collocazione e modalità di costruzione degli impianti necessari per il trattamento dei rifiuti.
C’è bisogno di chiarezza sulla proroga del contratto di servizio, strategico e imprescindibile per programmare il futuro, e risorse straordinarie anche da parte del governo per fronteggiare l’emergenza (stanziamenti attualmente non presenti nel DL Genova)”.