“Passare da un paradigma di economia lineare ad un sistema circolare, nel quale i rifiuti possano essere considerati risorse da riutilizzare. È questo l’obiettivo della proposta di legge regionale depositata dalla Lista Sansa, con prima firmataria la consigliera Selena Candia, che in undici articoli immagina una Liguria più attenta agli sprechi e al riuso”.
Lo hanno dichiarato i consiglieri regionali Ferruccio Sansa e Selena Candia (Lista Sansa).
“La nostra idea – ha aggiunto – è di riuscire a creare un ciclo virtuoso all’interno della nostra economia, seguendo modelli virtuosi di leggi già adottate da altre regioni come l’Emilia Romagna, la Toscana, il Veneto e l’Abruzzo.
Insieme alla riduzione degli sprechi e alla promozione del riuso, abbiamo posto l’attenzione alle imprese liguri per far in modo che, a monte, la produzione degli oggetti possa essere già improntata ad una successiva divisione per il riutilizzo dei materiali.
Un esempio lampante in tal senso sono gli smartphone che, in caso di guasto ad un singolo componente come la fotocamera, vengono gettati via perché non sono stati progettati in parti divisibili e quindi riutilizzabili.
La proposta di legge della Lista Sansa prevede un piano triennale per ripensare i sistemi di produzioni legati alla Liguria, coinvolgendo le imprese, le associazioni di categoria e le Università.
Nella nostra proposta abbiamo previsto quattro poli sperimentali, uno per provincia, dedicati all’economia circolare.
A Imperia un polo legato all’agroalimentare e al settore florovivaistico, a Savona sulle energie rinnovabili, a Genova sull’hi-tech e alla Spezia sulla nautica.
Per dare un esempio tangibile della differenza di produzione dei rifiuti, ho portato, insieme a Ferruccio Sansa, i corrispettivi dei rifiuti giornalieri prodotti da ogni singolo cittadino nel Comune più virtuoso e in quello più ‘indietro’ della Liguria.
Nel Comune di Giusvalla, nell’entroterra savonese, i cittadini in media producono 0,1 chili di rifiuti indifferenziati pro capite al giorno. A Rondanina, nell’entroterra genovese della Val Trebbia, la media è di 2,3 chili pro capite al giorno. In un anno significano 37 chili contro 841.
Ma anche altri Comuni hanno numeri negativi, come Montebruno con 694 chili di rifiuti indifferenziati pro capite all’anno, Diano Marina 662 chili e Genova 315 chili.
Questa proposta di legge ci permetterà di tutelare l’ambiente ma anche di far risparmiare le famiglie con una tariffazione puntuale sulla tassa dei rifiuti, di sviluppare la ricerca e di creare lavoro per le imprese . Auspichiamo che la nostra proposta di legge possa arrivare in Consiglio regionale con un’ampia convergenza da parte dell’opposizione e della maggioranza”.