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Rinnovo energetico green, Confedilizia: giù le mani dalle nostre case

Rinnovo energetico green, Confedilizia: Giù le mani dalle nostre case

Rinnovo energetico green. Confedilizia. Nasini e le sanzioni per chi non rispetta la svolta green: “Giù le mani dalle nostre case”. Tra le sanzioni previste il blocco di vendita e affitto. Le conseguenze il Levante Ligure. 

Sul rinnovo energetico green  Vincenzo Nasini, presidente di Ape Confedilizia Genova e vicepresidente nazionale Confedilizia, interviene duramente sulla bozza europea in tema di conversione energetica degli immobili: «La bozza della UE prevede non solo gli step necessari per migliorare le prestazioni energetiche degli immobili, ma anche sanzioni assurde per chi non riesce ad adattarsi.

Si parla apertamente di rendere giuridicamente impossibile vendere e affittare gli immobili che non hanno raggiunto gli standard. E’ un fatto di una gravità senza precedenti Per i proprietari di Genova e del Levante sarebbe un disastro, una cosa impensabile e un vulnus alla democrazia. Per questo dico alla UE di mettere giù le mani dalle nostre case. È necessaria l’unione politica e non soli sindacale dei proprietari di casa».

Dunque, la cosiddetta svolta green rischia di essere l’ennesimo colpo basso alla classe media europea. Almeno se davvero la nuova direttiva europea in tema di conversione energetica, dovesse contenere le sanzioni di cui si sta apertamente trattando in questi giorni. Come noto l’obiettivo della UE è di imporre che entro il 2050 tutti gli edifici raggiungano lo standard di “emissioni zero”.

Per raggiungere quest’ambizioso obiettivo sono previste alcune tappe di avvicinamento: entro il 2027 gli immobili dovranno infatti raggiungere la classe energetica E, mentre per il 2030 dovranno arrivare alla classe energetica D, per poi raggiungere la classe energetica C nel 2033.

La classificazione standard della sostenibilità energetica degli immobili. 

La scala va da G, che è il gradino più basso e ha un consumo annuo di 165 kWh/mq.  Si arriva alla classe A, la più alta, che ha un consumo annuo inferiore ai 30 kWh/mq.

Il problema è che la bozza di direttiva prevedere anche un regime sanzionatorio draconiano con lo stop alla vendita e all’affitto di tutti quegli immobili che non rispetteranno gli standard energetici adottati via via a livello europeo. Oggi la maggior parte degli edifici a Genova e provincia appartiene ancora alla classe energetica G, quella più bassa. Si parla di circa l’80% delle case.

«Per questo dobbiamo prevenire il disastro insito in quel regime sanzionatorio, dicendo un no assoluto di fronte a questo mostro giuridico. Rappresenterebbe il tentativo di scaricare sui cittadini i costi della transizione ecologica a favore delle multinazionali». Conclude Vincenzo Nasini, presidente di Ape Confedilizia Genova 

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