Ripartenza del lavoro +46%
Ripartenza del lavoro +46%, balzo dell’indice delle costruzioni nel 2021 è un segnale positivo per il mercato del mattone che riparte grazie ai progressi della campagna vaccinale con una forte iniezione di fiducia
E’ quanto emerge dall’analisi dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) sugli ultimi dati Istat relativi all’’indice di produzione nelle costruzioni (IPC) riferiti ai nuovi manufatti e alla manutenzione di quelli esistenti nei primi quattro mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo da gennaio ad aprile dello scorso anno.
Sull’andamento del mattone – sottolinea Uecoop – cominciano a farsi sentire gli effetti dei vari bonus e superbonus che stanno spingendo molte famiglie ad affrontare la sfida dell’iter burocratico per la presentazione dei progetti di ristrutturazione di case private e condomini.
Ma all’effervescenza del mercato – continua Uecoop – contribuisce anche il traino dei tassi bassi sui mutui che permette di trovare finanziamenti bancari a costi molto più convenienti che in passato, prima che si concretizzino le generali avvisaglie di un possibile rialzo dei tassi in futuro.
Con l’uscita dall’emergenza Covid ci sono già 900mila famiglie in più rispetto allo scorso anno che stanno valutando l’acquisto di un immobile spiega l’analisi di Uecoop su dati Nomisma con la ricerca che si focalizza in particolare su case più grandi e magari con il giardino, mentre la vicinanza ai centri storici per la prima volta indebolisce la sua attrattività.
Per consolidare la ripresa del mattone è necessario però – afferma Uecoop – snellire al massimo le procedure, nel rispetto delle norme e dei meccanismi di controllo, e prolungare negli anni l’applicazione dei superbonus.
La possibilità di una programmazione pluriennale degli interventi – conclude Uecoop – è strategica per la ripresa dell’edilizia che è uno dei settori economici con la più alta intensità di utilizzo di manodopera e capitali ed è in grado di offrire un contributo concreto alla ripresa del Paese.
L’emorragia di posti di lavoro nel mattone non è stata purtroppo ancora compensata – sottolinea Uecoop – considerato che ci sono poco più di 800 mila addetti contro gli oltre 1,2 milioni del 2008 quando poi è scoppiata la grande crisi dei subprime.
Nell’anno dell’emergenza Covid la perdita di occupati lungo la filiera del mattone, dalle costruzioni ai servizi immobiliari – evidenzia Uecoop – è stata 8 volte superiore a quella dei quattro anni precedenti alla pandemia.
Gli ultimi dati sull’indice delle costruzioni sono un segnale di speranza dopo che la pandemia ha messo a dura prova la resilienza di imprese e cooperative impegnate nel settore in uno sforzo comune e prolungato per – conclude Uecoop – garantire prodotti e servizi alle famiglie e difendere i posti di lavoro.
Fonte: Uecoop