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Ripartono settori, Benessere e Sanità ad Imperia

Ripartono settori, Benessere e Sanità ad Imperia

Imperia, stop chiusure domenicali e settimanali per estetiste ed acconciatori

CNA Imperia ha scritto ai Comuni della Provincia di Imperia per chiedere una misura che aiuti il settore Benessere e Sanità a ripartire. Quando ripartire sarà possibile.

L’Associazione comunica, infatti, che per conto della categoria Benessere ha oggi scritto a tutti i Comuni della Provincia di Imperia per richiedere che, al momento della riapertura delle imprese di estetica e acconciatura, venga abrogata, per tutto il periodo che sarà necessario a ristabilire le normali condizioni ante Covid-19, l’obbligatorietà del giorno di chiusura settimanale e della chiusura domenicale.

“La richiesta è stata inviata a tutti i Comuni della Provincia di Imperia indistintamente”, commenta il Segretario territoriale CNA Luciano Vazzano, “Auspichiamo che la nostra istanza venga presa in considerazione”.

“Ha destato sconcerto – continua Vazzano – che il DPCM del 26 aprile non abbia fatto alcuna menzione a una possibile data di riapertura delle imprese di acconciatura ed estetica. Il settore con 135mila imprese e oltre 260mila addetti partecipa in maniera determinante all’economia italiana. Le imprese non riusciranno a resistere ancora per molto, tutto il settore è ormai stremato dalle conseguenze economiche della protratta chiusura. “

Nello scenario di crisi socio economica nazionale, il settore del benessere e dei servizi alla persona, quali estetica, acconciatura e tatuaggio si trova ad affrontare ulteriori difficoltà dovute alla natura stessa della categoria: si tratta, infatti, di piccole imprese che vivono di liquidità corrente. Sono state tra le prime attività ad essere costrette a chiudere e saranno le ultime a riaprire poiché la prestazione di lavoro si basa sul contatto diretto con il cliente.

“Una volta che le aziende del settore potranno riprendere le attività dovranno far fronte a una significativa perdita economica, aggravata dalla necessità del rispetto delle norme di distanziamento sociale. Sarà necessario regolare i flussi di persone all’interno dei locali, anche attraverso turnazione dei dipendenti, e dovranno sostenere nuovi costi per Dispositivi di Protezione Individuale e sanificazione degli ambienti di lavoro. Nonostante le difficoltà le imprese del settore, con il supporto di CNA, stanno lavorando ad un codice di autoregolamentazione per gestire al meglio il rapporto con il cliente, nel pieno rispetto del protocollo nazionale di sicurezza firmato dalle parti sociali”.

“È necessario intervenire subito e fare appello alle Istituzioni a gran voce per richiedere l’anticipazione della riapertura, adottando i protocolli sanitari rigidi per queste attività, e permettendo loro una volta riaperti, di non dover osservare il giorno di chiusura settimanale o domenicale previsto dai regolamenti comunali, garantendo loro la possibilità di recupere, per lo meno in parte, un po’ di liquidità.”