Sembra che qualcosa si stia muovendo a Genova in merito alla riqualificazione dell’ex caserma Gavoglio al Lagaccio.
Nei giorni scorsi c’è stato un incontro tra le istituzioni, in questo caso il Comune con il sindaco Marco Bucci, l’assessora all’Urbanistica Simonetta Cenci, l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Fanghella, e “Progettare la Città” che, con la partecipazione dei cittadini e di altre realtà associative genovesi, negli anni si è adoperata per mantenere viva l’attenzione sull’ex caserma.
Durante quest’incontro, come durante quelli precedenti col presidente del Municipio Centro est Andrea Carratù ed altre realtà, si è parlato di tutto il percorso per la riqualificazione dell’ex caserma a cominciare dalle decisioni prese dall’ex giunta Doria per l’approvazione di stanziamento di fondi “con la parte operativa che si era arenata prima del cambio della guardia a Tursi in occasione delle ultime elezioni amministrative”.
Per prima cosa, è necessario ricordare che il Demanio ha consegnato gratuitamente l’area dell’ex Gavoglio con la clausola che venisse sviluppato ed attuato “un programma di valorizzazione sotto il controllo della Soprintendenza”.
Il Programma di valorizzazione indica un quadro generale e le azioni da realizzare per i 5 lotti dell’area.
Si tratta di cinque aree o lotti così definiti: l’area che comprende anche ‘l’ex caserma’; il cosidetto ‘Lotto Parco Urbano’ con un edificio da demolire che contiene un’Archivio Giudiziario del Tribunale civile (GdP) che vede progetti ad ampio respiro quali parco, aree attrezzate, attività sportive, eventi di mercato temporanei; il ‘Lotto ex Idrografico’, unico che appartiene ancora al Demanio; il ‘Lotto Ex Proiettificio’, grande spazio per il quale sono stati avanzati idee per laboratori, spazi per il terziario, attività di coworking, sport e biblioteca; il ‘Lotto Area Croce Rossa’ dove è presente attività di protezione civile, pubblica sicurezza e associazionismo.
Successivamente all’individuazione del quadro generale e delle azioni da realizzare, è necessaria la stesura del PUO, ossia il Progetto Urbanistico Operativo, ma prima della partenza dei lavori deve esserci anche “la definizione dei bandi per i lavori dei singoli lotti”.
Ritardi a parte, oggi i costi previsionali per la realizzazione della riqualificazione si aggirano intorno ai 78 milioni di euro.
In pratica, l’ex giunta Doria, con il Patto per la Città di Genova, aveva programmato per il 2017 nello Schema programma triennale dei Lavori Pubblici (punti 174, 176, 178, 179 e 189) l’avvio di lavori per 4.500.000 euro. Mentre il Governo centrale, aveva stanziato 5 milioni di euro e tramite un finanziamento europeo del 2016, con il progetto Unalab, erano stati trovati circa 3 milioni di euro.
“Progettare la Città” insieme ad altre realtà associative e ai cittadini si è adoperata nell’arco degli anni per valorizzare l’immagine delll’ex caserma con diverse iniziative, tra cui la nota ‘Voglio la Gavoglio’, spingendo di fatto il Comune a prendersene cura, ma anche rendendola in parte già visitabile e fruibile al quartiere.
Insomma, anche se con i vari ritardi determinati dalla burocrazia, inerzia e stop elettorale, sembra che la volontà di sistemare gli spazi dell’ex caserma Gavoglio ci sia.
Tra l’altro, proprio per il Parco Urbano, l’importante studio di progettazione internazionale “Land srl”, che fa parte del progetto UnaLab, ha quasi definito il progetto per il parco da discutere prossimamente con i cittadini prima di passare alla realizzazione.
Ed è proprio con un coordinamento di associazioni, via via nate per volontà dei cittadini, che i progetti verranno discussi in modo partecipato con l’amministrazione comunale e da “Progettare la Città” in concertazione con le altre associazioni del territorio e la cittadinanza.
Poi toccherà alla giunta Bucci dare il via libera ai lavori affrontando il problema idrogeologico che secondo le associazioni ed alcuni studi non è da sottovalutare e cercando i fondi che ancora non sono stati stanziati. L.B.