“Altro che Garante dei detenuti. Dopo l’ennesimo episodio di violenza, accaduto ieri nel carcere di Sanremo, subito la pistola Taser in dotazione anche agli agenti della Polizia penitenziaria della Liguria, che hanno diritto di difendersi e riportare l’ordine, seguendo il progetto iniziato da Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno.
Ricordo che quasi il 50% dei detenuti in Liguria risulta di origine straniera.
Pertanto, il Governo deve inoltre iniziare a lavorare seriamente affinché i detenuti stranieri scontino la pena nei loro Paesi di origine”.
Lo ha dichiarato oggi il presidente dell’Assemblea legislativa della Liguria e consigliere regionale Alessandro Piana (Lega) commentando la rissa tra una decina di detenuti africani segnalata dal sindacato Sappe.
Rissa tra africani nel carcere di Sanremo, la rabbia del Sappe
“Grazie agli agenti, che sono riusciti, non senza difficoltà, a riportare l’ordine nel penitenziario sanremese – ha spiegato Piana – stavolta la situazione non è precipitata al peggio come abbiamo visto in altre carceri italiane nelle scorse settimane.
Non è tutto. Perché proprio venerdì sera si è registrata anche l’ennesima violenza contro un agente della Polizia penitenziaria nel carcere della Spezia, dove è stato aggredito con una lametta da un detenuto.
Ora è quindi necessario aprire un serio dibattito in Parlamento sulla Giustizia e la gestione delle carceri sul territorio.
Anche perché ora abbiamo un ministro che non si e’ minimamente preoccupato delle violente rivolte nei penitenziari e al quale non interessa nulla del pericolo e delle continue aggressioni agli agenti della Polizia penitenziaria, che svolgono quotidianamente il loro lavoro con grande serietà e professionalità, sia pure in condizioni estreme, con pochi mezzi e personale.
E’ inaccettabile che scoppi la violenza nelle carceri e che i detenuti responsabili la facciano sempre franca.
La situazione si fa sempre più insostenibile perché c’è un Governo che da un lato è sordo alle legittime richieste dei rappresentanti della Polizia penitenziaria e dall’altro lato promuove invece facili scarcerazioni e permessi premio.
La Liguria non può diventare come Maria Capua Vetere o la Puglia, dove con sommosse organizzate hanno preso il controllo delle carceri”.