Proseguono al Teatro Duse le repliche dello spettacolo “Alda, diario di una diversa”, dedicato alla vita ed alla produzione poetica e di scrittrice di Alda Merini.
Milvia Marigliano è la protagonista, insieme a cinque danzatori, per la regia di Giorgio Gallione. Nella scenografia di sabbia si mescolano l’attrice e i performers, il teatro e la danza, per esplorare il legame tra poesia e follia.
Spesso la poesia nasce dal dolore, che nella vita della Merini è stato davvero tanto, dall’esperienza del manicomio, per un disturbo bipolare, alla privazione delle figlie.
Eppure Alda seppe conservare una sua limpida, accorata umanità, testimoniata dalla sue stesse parole.
“La semplicità è mettersi nudi davanti agli altri. E noi abbiamo tanta difficoltà ad essere veri con gli altri. Abbiamo il timore di essere fraintesi, di apparire fragili, di finire alla mercè di chi ci sta di fronte.
Non ci esponiamo mai. Perchè ci manca la forza di essere uomini, quella che ci fa accettare i nostri limiti, che ce li fa comprendere, dandogli senso e trasformandoli in energia, in forza appunto.
Io amo la semplicità che si accompagna con l’umiltà. Mi piacciono i barboni.
Mi piace la gente che sa ascoltare il vento sulla propria pelle, sentire gli odori delle cose, catturarne l’anima. Quelli che hanno la carne a contatto con la carne del mondo. Perchè lì c’è verità, lì c’è dolcezza,lì c’è sensibilità, lì c’è ancora amore”.
Lo spettacolo sarà rappresentato al Duse fino all’undici novembre.
Elisa Prato