A causare, nel luglio scorso, il rogo del pullman turistico dentro la galleria Monte Giugo in A12 fra Recco e Genova Nervi, fu un malfunzionamento del primo pistone del motore. Tuttavia, secondo i periti, non fu dovuto a mancate manutenzioni o a problemi al sistema di lubrificazione.
Per questo la Procura di Genova ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta che vedeva indagate due persone.
Il pubblico ministero genovese aveva iscritto nel registro degli indagati il legale rappresentante della Man Italia, l’azienda tedesca del gruppo Volkswagen produttrice del pullman, e di un dirigente tecnico della società.
Si era trattato di un atto tecnico per consentire alla società di partecipare alle operazioni peritali.
Le accuse erano di incendio colposo e lesioni colpose.
La Procura di Genova aveva fatto fare analisi e prove anche sui modelli gemelli e non erano emersi casi di difetti di fabbricazione.
Secondo quanto emerso quel giorno c’era stato un malfunzionamento del primo pistone che si era bloccato e poi era esploso facendo fuoriuscire l’olio. Il liquido era finito sul motore facendo partire le fiamme.
La Man aveva presentato tutte le manutenzioni fatte e i controlli eseguiti.
Quel pomeriggio il pullman con a bordo circa 50 turisti stava rientrando dalle Cinque Terre.
L’autista fermò il mezzo e aiutò tutti i passeggeri ad abbandonare il bus, gudagnandosi la fama di eroe.
Infatti, intossicato in modo grave, rimase ricoverato all’ospedale San Martino per diversi giorni per poi essere dimesso.