L’altra sera gli agenti del reparto Sicurezza urbana della Polizia locale, in servizio nel Centro storico genovese, sono intervenuti in piazza Banchi, dove uno straniero visibilmente ubriaco era in compagnia di una bimba.
Gli agenti hanno identificato il 32enne romeno residente in Spagna e la piccola, di 5 anni, che è risultata essere la figlia.
Lo straniero ha riferito di vivere con cinque figli, compresa quella di 5 anni che al momento aveva con sé, tutti affidati a lui perché la madre, che vive in Italia, era entrata nel racket della prostituzione e frequentava persone poco raccomandabili.
Il giovane ha aggiunto di essere venuto nel nostro Paese perché la donna avrebbe manifestato il desiderio di vedere la bimba, ma che l’incontro non era avvenuto se non tramite social network.
Il romeno, secondo quanto da lui stesso raccontato agli agenti, avrebbe dormito per tre notti, insieme alla figlia, in un albergo di Ovada.
Ha inoltre riferito di avere abbandonato il veicolo sul quale aveva viaggiato con la bimba perché si era guastato, con l’idea di far intervenire il carro attrezzi di un’officina di riparazioni affinché fosse trasportato in Spagna e ha aggiunto di essere venuto a Genova per prendere un Flixbus e tornare a casa.
Tuttavia, la piccola era vestita con abiti troppo leggeri per il freddo della notte. Tanto che un’agente donna le ha chiuso la giacca tenuta aperta nel tentativo di ripararla un po’ di più dalla bassa temperatura.
La bimba, mentre gli agenti provvedevano al controllo dei documenti mostrati dal padre, si è appoggiata stremata allo stipite di un negozio, ha chiuso gli occhi e si è addormentata.
A quel punto, è stata presa e ricoverata dentro un’auto di servizio affinché potesse riposare al caldo. Non appena è stata poggiata sul sedile, la bimba ha chiuso gli occhi scivolando in un sonno profondo.
Successivamente, la bimba è stata portata all’ospedale pediatrico Gaslini di genova Quarto per i controlli e lì ha passato la notte.
Il padre, ancora visibilmente in preda ai fumi dell’alcol, non ha chiesto di accompagnarla e si è limitato a fornire un numero di telefono a cui contattarlo per eventuali comunicazioni.
Dopo l’avviso ai Servizi sociali del Comune e le verifiche dei medici, che per fortuna non hanno messo in luce criticità di tipo sanitario, la bambina è stata affidata a un istituto genovese.