“No al declassamento e alla disgregazione della Foniatria del San Martino: la direzione generale dell’ospedale disattende le indicazioni della Regione. A pagarne il prezzo saranno i cittadini”.
Lo hanno dichiarato oggi i consiglieri regionali del Pd e di Rete a Sinistra, a seguito dell’audizione che si è tenuta giovedì scorso durante la II Commissione Salute.
“La giunta ligure – hanno spiegato gli esponenti dell’opposizione – ha allegato al Piano di organizzazione aziendale (Poa) del San Martino il parere, approvato a maggioranza in Commissione regionale, che chiedeva di mantenere l’autonomia delle struttura semplice dipartimentale di Foniatria e di evitarne la disgregazione.
Da quanto riferito giovedì scorso dal direttore generale Ucci e come conferma il verbale del collegio di direzione del San Martino, però, tale indirizzo è stato del tutto disatteso.
La direzione generale dell’ospedale, infatti, sta lavorando per scindere in due Foniatria, trasformandola in una struttura semplice (non più dipartimentale) che finirebbe sotto il controllo di Otorinolaringoiatria, per quanto riguarda i cosiddetti pazienti interni, cioè per i degenti dell’ospedale. Mentre quelli esterni andrebbero in un nuova struttura afferente all’Asl 3.
Ossia l’esatto contrario di quanto chiesto dalla Commissione, che auspicava l’integrazione ospedale-territorio, cosa su cui c’è un ritardo di almeno due anni nella programmazione di Asl 3 e San Martino.
Oltre a mettere a rischio il funzionamento di un reparto d’eccellenza dell’ospedale genovese decretandone lo smembramento, si apre un grave problema istituzionale. La direzione generale è tenuta infatti a seguire l’indirizzo fornito dalla Regione, che, in questo caso, è stato integrato dal parere della Commissione.
Se il direttore generale Ucci non si atterrà a queste indicazioni siamo pronti ad andare fino in fondo e chiedere l’intervento della Commissione controlli, per verificare se l’atto aziendale abbia recepito gli indirizzi dell’Ente.
Buone notizie, invece, sul futuro della chirurgia Epatobiliopancreatica. La denominazione è stata mantenuta come indicato dalla Commissione.
Adesso vorremmo tornare a discutere della riapertura del Centro trapianti del San Martino. Chiederemo la convocazione di una Commissione al fine di individuare, attraverso una serie di audizioni con tutti gli attori coinvolti (dai direttori di dipartimento a tutti coloro che hanno responsabilità all’interno delle unità operative interessate), un percorso per capire se vi siano, in concreto, numeri e condizioni finanziarie, impiantistiche e di personale. Serve una seria analisi costi-benefici per capire come rispondere al meglio alle necessità di trapianto dei liguri”.