Un corteo e un presidio contro la guerra e per protestare contro il tesseramento di Casapound
Genova si prepara a una giornata di tensioni con due manifestazioni organizzate dal movimento antifascista, in programma per domani, sabato 18 gennaio, che promettono di accendere il dibattito pubblico.
Il focus delle proteste sarà duplice: un’opposizione alla “guerra imperialista” e una contestazione al tesseramento organizzato da Casapound, il movimento politico di estrema destra.
Il programma delle manifestazioni
La giornata si aprirà con un corteo alle ore 14:00, che partirà da piazza Fanti d’Italia. L’obiettivo è criticare le politiche del Governo italiano, accusato di destinare risorse all’industria bellica a discapito di sanità, istruzione e servizi sociali. Gli organizzatori puntano il dito contro il sostegno militare dell’Italia in conflitti internazionali, con particolare attenzione all’Ucraina e ad altri scenari di crisi globale, come il Medio Oriente.
Successivamente, alle 16:30 in piazza Alimonda, si terrà un presidio per contestare la festa di tesseramento di Casapound. Gli attivisti intendono collegare la lotta contro il fascismo con una critica alle politiche ritenute oppressive nei confronti dei popoli del Medio Oriente, denunciando il sionismo e le dinamiche imperialiste che, secondo loro, minacciano la pace globale.
Temi centrali e contesto
Le manifestazioni riflettono un’opposizione più ampia alla militarizzazione della società e alla repressione del dissenso, temi ritenuti emblematici delle recenti scelte legislative italiane. Sullo sfondo, le accuse rivolte al Governo riguardano il finanziamento di conflitti e il mancato sostegno a politiche sociali, con tagli ritenuti insostenibili per la popolazione.
Inoltre, i promotori denunciano il coinvolgimento italiano in crisi internazionali, come quelle in Libano, Siria e Yemen, sostenendo che queste azioni minano la stabilità globale e contribuiscono a rafforzare dinamiche oppressive.
Sicurezza sotto i riflettori
Le forze dell’ordine sono in stato di allerta per garantire la sicurezza dei cittadini e prevenire episodi di violenza, dato il clima teso che caratterizza spesso eventi di questo tipo. Negli ultimi anni, Genova è stata teatro di scontri tra movimenti antifascisti e gruppi di estrema destra, rendendo necessario un presidio capillare.