Da Torino alla Val Polcevera. Dopo la manifestazione di sabato scorso nel capoluogo piemontese contro la realizzazione della Tav, gli attivisti che si oppongono alla grandi opere infrastrutturali tornano in piazza a Genova per dire “no” alla realizzazione del Terzo valico e della Gronda.
Lo fanno a pochi passi da quel che resta del Ponte Morandi e nel giorno in cui è previsto l’inizio dell’allestimento dei cantieri per la demolizione del viadotto autostradale, come auspicato da tempo dal sindaco di Genova e Commissario per la ricostruzione Marco Bucci, ma soprattutto dalla Città e dai genovesi.
A partire dalle 14 di sabato 15 dicembre è infatti in programma un presidio davanti alla stazione di Brin della Metropolitana e non è escluso che gli attivisti si possano anche avvicinare alla zona rossa.
“Scendiamo in strada – hanno spiegato gli attivisti NoTav – perche’ Genova e’ ferita ma non stupida. L’unica grande opera che vogliamo è la messa in sicurezza del territorio.
Dal crollo del Ponte Morandi assistiamo quotidianamente al bombardamento mediatico su quanto siano inderogabili Gronda e Terzo Valico per far rinascere Genova.
Sappiamo quanto queste affermazioni siano infondate, quanto dati trasportistici e studi tecnici smontino da decenni questa retorica, quanto la nostra citta’ avrebbe dannatamente bisogno di altro.
Se vuole avere un futuro, la Valpolcevera deve saper ritrovare la bellezza, perche’ non puo’ essere ridotta ad un corridoio logistico, ma deve tornare ad essere un luogo per vivere e deve imparare a lottare per i suoi diritti, pretendere che siano attuate opere contro il dissesto idrogeologico e non ulteriori scempi e colate di cemento, deve ottenere i servizi di cui necessita, un trasporto pubblico efficiente, spazi per fare cultura”.