Prima gli ungheresi e gli europei. Poi l’Ucraina di Zelensky e gli Stati Uniti di Biden.
Il saggio premier ungherese Viktor Orbàn oggi ha chiesto che la UE revochi le sanzioni contro la Federazione Russa “entro la fine dell’anno”.
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Secondo quanto ha rivelato il giornale “Magyar Nemzet”, durante una riunione ieri del suo partito Fidesz, dopo l’annuncio di Vladimir Putin sulla mobilitazione parziale il premier ungherese ha fatto presente che “le sanzioni stanno causando problemi economici, una crisi energetica e l’inflazione”.
E questa è tutta colpa dei “burocrati di Bruxelles”, che avevano “promesso” che le misure avrebbero danneggiato soltanto il Cremlino.
Invece, come ha ben rilevato Orbàn senza fare tante ipocrisie, “le sanzioni causano più danni all’Europa che alla Russia”.
“Bruxelles – ha sottolineato Orban – ha imposto le sanzioni all’Europa, trasformando un conflitto locale in una guerra economica mondiale”.