“Orgoglioso di aver dedicato la mia mattinata agli sfollati del ponte Morandi. Il buongusto vorrebbe che chi è stato colpevole di questo disastro chiedesse scusa, tacesse e non preparasse ricorsi. Ci siamo impegnati a lavorare su fatti concreti e la prossima volta che ci incontreremo ho intenzione di discutere insieme a loro delle cose fatte”.
Lo ha dichiarato oggi il ministro dell’Interno Matteo Salvini che, dopo la partecipazione alla Zena Fest di ieri e la cerimonia di intitolazione della caserma VVF di Genova Est al caposquadra e Medaglia d’Oro al Valor Civile Mario Meloncelli, ha incontrato alcuni sfollati del Ponte Morandi e ha visitato il quartiere al confine della zona rossa con il viceministro genovese Edoardo Rixi.
Gli sfollati hanno stretto le mani e applaudito il ministro Salvini, incitandolo: “Abbiamo bisogno di un ponte e per Genova occorrono più aiuti”.
“Queste persone – ha spiegato Salvini – chiedono tempi certi, fondi certi e concretezza per tornare ad avere una vita normale, tornare al lavoro o a scuola o ad avere una casa, il mio ruolo è quello dell’ascolto in modo da portare queste istanze in parlamento in vista della discussione del decreto Genova”.
Il vicepremier ha poi ribadito che in riferimento al Commissario per la ricostruzione non ha alcun ripensamento sul top manager genovese Claudio Andrea Gemme.
“In questo frangente – ha aggiunto Salvini – la politica che ogni tanto dà pessima prova di sé si è dimostrata unita e compatta senza polemiche. Tutti hanno fatto uno due tre passi indietro. Qui si tratta di demolire e ricostruire presto e bene al di là dei colori politici. Nel decreto urgenze vanno inseriti più fondi per le imprese di Genova. Se ci dicono che si sfora il deficit dello 0,1 per cento chi se ne frega. Se è per aiutare i genovesi si aumenti pure il deficit. Entro dicembre si deve restituire a queste persone quello che spetta loro. Compresi i soldi per scegliere eventualmente una nuova casa”.